«Il comitato civico Free Monte non riesce a comprendere perché il Comune di Monte San Giovanni Campano continua ad usare la parola "handicappati" anche nei documenti ufficiali come ad esempio nella determina n.27 (quella del sacro mosaico)».

Inizia con queste parole l'affondo di Marco Belli, il quale porta all'attenzione l'appello del signore R.M. che si è rivolto al comitato «rappresentando che sulla sua carta d'identità alla voce professione c'è stato scritto inabile come se la sua disabilità fosse stata una scelta di vita.

Risulta di chiara comprensione che quel termine usato in determina e le altre parole poco delicate indicano una categoria di persone che hanno uno svantaggio fisico, psichico o sensoriale facendone palese e inaccettabile discriminazione. Lo sanno tutti che nel parlato comune il termine "handicappato" è usato con un significato di derisione o insulto: "sembri un handicappato; ti muovi come un handicappato".

È inconfutabile che l'uso continuato nei documenti ufficiali del comune di quell'aggettivazione sostantivante è micidiale nella discriminazione delle disabilità. Non avendo percezione dell'handicap gli amministratori non riescono a vedere le barriere architettoniche presenti nelle nuove opere pubbliche.

Infine il termine "inabile" vuol significare privo delle qualità richieste per un determinato fine. Concetto che non ha nulla a che fare con la definizione di professione, ma che rappresenta un modo come un altro per discriminare la persona in modo da poterla distinguere da altri che sono abili».

L'appello a procurare un nuovo documento al cittadino.
«È il caso di dire che il Comune di Monte San Giovanni Campano deve entrare nell'ordine delle idee per moderare i termini e soprattutto deve procurare un nuovo documento d'identità gratis a M.R. semplicemente cittadino di Monte San Giovanni Campano».