Indirizza una raccomandata agli uffici comunali per chiarimenti, ma dopo 5 mesi non riceve ancora risposta.
È indignata la signora Giovanna Lodi vedova D'Agostini di Ferentino oggi residente a Roma. Se non altro perché la tematica in oggetto è considerata dalla donna particolarmente importante, trattandosi di un loculo requisito e non soltanto.

«La sottoscritta domenica 27 settembre 2020 – ha scritto al Comune - si è recata al cimitero per portare fiori e pregare sulla tomba di mio marito, sepolto dal 2018 nel loculo 237. Purtroppo noto con grande dispiacere l'occupazione del loculo 236 affidatoci in concessione dopo avere corrisposto nel 2001 e nel 2004 la somma di circa 4.000 euro.

La vostra raccomandata del 24/3/2020 mi avvisava dell'ordinanza sindacale per reperimento loculi in concessione, con la requisizione anche del mio loculo 236. Inoltre mio marito Carlo e io avevamo fatto mettere, sempre a pagamento, due lastre di marmo a chiusura dei nostri loculi per evitare che incivili o vandali gettassero vasi, scope ed altro dentro gli stessi. Le lastre servivano per le incisioni di nomi e date.

Invece ho visto il mio loculo occupato come da ordinanza, ma non più la lastra di marmo come quella del loculo accanto (237). Che fine ha fatto? Se fosse stata rotta chiedo il risarcimento del danno. Protesto anche per la luce votiva trovata spenta».