Giovane artigiano nei guai per estorsione e stalking nei confronti di una ultraottantenne assolto dalle accuse.
Per lui il pm aveva chiesto oltre 7 anni di carcere.

La vicenda ha inizio quando il giovane artigiano di Cassino poco più che trentenne conosce una cliente che diventa la sua "nonna" acquisita. Lei si avvicina al suo stand, lui le mostra la merce. E lei capisce che può aiutarlo. Dopo diverso tempo, però, proprio l'anziana e facoltosa signora presenta più di una denuncia nei confronti di quel nipote divenuto a suo dire minaccioso e violento. E che, stando sempre agli atti, le avrebbe sottratto anche un prezioso anello.

Ne nasce un procedimento a carico del trentenne (che aveva vissuto per un periodo anche nella sua abitazione) per aggressione, estorsione e stalking.
Il processo non è facile. Le accuse sono pesanti, la richiesta di pena alta.

Il ragazzo, assistito dall'avvocato Domenico Buzzacconi e Gaetano Mastronardi, nega tutto e racconta la sua verità. Ma in aula anche la nonna ribalta tutto: le minacce denunciate sarebbero in realtà solo una e "generica". E anche le altre accuse cominciano a perdere i contorni iniziali.

Resta solo in ballo l'anello non restituito: tanti i monili che la pensionata gli avrebbe prestato per riprodurli.
Ma quello (di un valore affettivo importante) secondo l'anziana sarebbe stato rivenduto dal ragazzo. Condannato in primo grado a 6 mesi per appropriazione indebita. La difesa farà appello.