La pandemia ha ripercussioni anche sulla Giustizia, visto che in caso di impossibilità di rispettare le necessarie condizioni igienico-sanitarie le udienze possono essere rinviate.

È quanto accaduto nel procedimento penale che vede imputato, con l'accusa di duplice omicidio per due delitti che sarebbero avvenuti nel carcere di Frosinone e che inizialmente erano stati classificati come  suicidi, il 43enne di Sabaudia Daniele Cestra.

Questi, assistito dagli avvocati Angelo Palmieri e Sinuhe Luccone, in quegli anni (2015 e 2016) era detenuto nella casa circondariale di Frosinone per il delitto di un'anziana commesso nel 2013 a San Felice.
L'udienza avrebbe dovuto tenersi giovedì, ma il presidente della sezione, il giudice Francesco Mancini, ha rinviato al 15 aprile a causa proprio dell'emergenza Covid.

All'interno del provvedimento, il magistrato chiarisce che, «pur in assenza di disposizioni normative volte a disciplinare la materia», è intervenuto un provvedimento congiunto del presidente del Tribunale e del procuratore della Repubblica volto proprio ad adottare ulteriori misure organizzative per scongiurare assembramenti e contatti ravvicinati.

In più, il protocollo d'intesa stipulato a settembre fra il presidente del Tribunale, il procuratore della Repubblica e il presidente del consiglio dell'Ordine degli avvocati di Frosinone prevede il rinvio dei procedimenti non trattabili nel rispetto delle necessarie condizioni igienico-sanitarie.

Il procedimento a carico di Daniele Cestra, in Corte d'Assise, è rientrato in questa casistica. Era previsto l'esame di diversi testi detenuti che avrebbero dovuto essere tradotti in udienza.