Operazione "Malaffare", ieri il giuramento del perito in aula e la decisione del termine entro il quale procedere con le trascrizioni delle intercettazioni. Tra un mese saranno depositate.

Nelle ultime udienze - lo ricordiamo - si era discusso proprio sull'utilizzabilità delle intercettazioni telefoniche.
Le parti avevano infatti sollevato dubbi sulla possibilità di utilizzare le intercettazioni riferite all'inchiesta della Dda di Roma per un presunto traffico di rifiuti, tra le quali sarebbero spuntate alcune riferibili a Cervaro, inviate alla procura di Cassino per competenza.

E dalle quali è nato il filone di "Malaffare" in cui sono stati coinvolti per un'ipotesi di corruzione e turbativa d'asta l'ex sindaco di Cervaro, Angelo D'Aliesio, gli ex assessori Gino Canale e Vincenzo Ricciardelli, insieme all'ex capo dell'ufficio tecnico Enzo Pucci, all'imprenditore verolano Alfredo Coratti e al dipendente Massimo Di Camillo.

Tutto sarebbe nato, per gli inquirenti, da una gara d'appalto indetta a pochi mesi dalle elezioni del 2017 a Cervaro per l'assegnazione del servizio di raccolta dei rifiuti. Tre bandi per conoscere il vincitore e, tra un bando e l'altro, ci sarebbe stata sempre per gli inquirenti qualche telefonata finita poi sotto la lente.
Contatti che sarebbero poi proseguiti anche dopo le elezioni e con bando assegnato: cuore dell'impianto accusatorio, dunque, le intercettazioni ammesse dal giudice nell'udienza precedente.

Ieri il giuramento del perito (la dottoressa De Stefano) e la fissazione del deposito a 30 giorni. Si torna in aula il 13 maggio per ascoltare gli operanti. Le difese gli avvocati Salera, Di Mascio, Marandola, D'Alessandro, Vellucci e De Vivo sono pronte.