Era la sera del 18 marzo 2020 quando una colonna di mezzi militari attraversò Bergamo: a bordo c'erano i feretri dei morti per Covid-19. Il cimitero della città non bastava, quelle bare furono trasportate in una dozzina di cimiteri in tutta Italia. Quella foto è diventata una delle immagini simbolo dell'impatto devastante della pandemia. In Italia, ma soprattutto in Lombardia. A Bergamo in modo particolare. E quella data è stata scelta per l'istituzione, con una legge, della Giornata nazionale in memoria delle vittime dell'epidemia da Coronavirus. Sul sito di Salute Lazio, ripreso anche dalla Asl di Frosinone, si legge: «Tutto il Sistema Sanitario Nazionale si stringe in un abbraccio virtuale. È stato un anno durissimo, tutti noi abbiamo perso qualcuno ma questo non ci impedirà di continuare a lottare ogni giorno, con la stessa forza». Nel Lazio i decessi sono stati finora 6.278, in Italia 103.855. Ieri in tutti gli edifici pubblici bandiere a mezz'asta. In molte parti osservato un minuto di silenzio in memoria delle vittime del Covid.

Il presidente della Provincia Antonio Pompeo ha detto: «La provincia di Frosinone ha pagato con 460 vite questa durissima battaglia contro il Coronavirus. Al cordoglio e al ricordo di chi non c'è più dobbiamo unire la responsabilità e la speranza per uscire al più presto da un'emergenza mondiale che ci vede, tutti, ugualmente impegnati a sconfiggere un nemico terribile».

I numeri in provincia
In Ciociaria i decessi per Covid-19 sono stati finora 460.
Tanti morti, troppe vite spezzate. E i contagi sono stati 25.444. I residenti nei 91 Comuni ciociari sono 489.083.
Il tasso di mortalità misura il rapportotra imortiperla pandemiae il numero degli abitanti. Significa che c'è stato un decesso per Coronavirus ogni 1.063,22 abitanti. L'attuale indice di mortalità è 0,094%. Dividendo invece il numero degli abitanti per quello dei contagiati, emerge che in Ciociaria ha contratto il virus una persona ogni 19,22 residenti. La percentuale è 5,2%. C'è poi l'indice di letalità, cioè il rapporto tra persone finora contagiate e decessi. La percentuale è dell'1,80%. Vuol dire che si è registrato un decesso ogni 55,31 persone contagiate. Il punto è che dietro ogni numero c'è una persona. E quindi una famiglia. Una storia. E i sei decessi di ieri sono lì a dimostrare che la luce in fondo al tunnel non si vede.

Il trend Questa è la cinquantacinquesima settimana dall'inizio della pandemia. Il primo caso si è verificato infatti il due marzo 2020. Sono passati 382 giorni.
Questo l'andamento: 126 casi il quindici marzo, 193 il sedici, 219 il diciassette, 234 il diciotto. Per un totale di 772. Media di 193 ogni ventiquattro ore. Secondo gli esperti questa dovrebbe essere la settimana del picco.
Ma finora i numeri dicono che non è così. La cinquantaquattresima settimana era andata in questo modo: 154 nuovi casi l'otto marzo, 256 il nove, 252 il dieci, 253 l'undici, 275 il dodici, 324 il tredici, 220 il quattordici. Per un totale di 1.734 casi e una media giornaliera di 247,7 casi. Valori così alti non si registravano dal picco assoluto della pandemia inprovincia di Frosinone, quella compresa tra il 2 e il 9 novembre. Quando la media giornaliera dei nuovi contagi era stata di 292.

Settimana numero 53: 97 casi il primo marzo, 170 il due, 246 il tre, 243 il quattro, 275 il cinque, 291 il sei, 265 il sette. Per un totale di 1.587 contagi e una media giornaliera di 226,71. La cinquantaduesima settimana: 104 nuovi contagi il ventidue febbraio, 127 il ventitré, 197 il ventiquattro, 239 il venticinque, 220 il ventisei, 241 il ventisette, 220 il ventotto febbraio. Per un totale di 1.348. E una media giornaliera di 192,57. Quindi la cinquantunesima settimana era andata in questo modo: 41 nuovi casi il quindici febbraio, 98 il sedici, 175 il diciassette, 95 il diciotto, 143 il diciannove,147 ilventi e 204 il ventuno. Per un totale di 898 e una media di 128,28 ogni ventiquattro ore. Negli ultimi venticinque giorni ci sono stati 5.441 nuovi contagi, per una media di 217,64 al giorno. Ma se consideriamo soltanto il mese di marzo 2021, allora siamo a 4.093 casi in diciotto giorni. Per una media di 227,38 ogni ventiquattro ore. E 48 decessi. Sempre in diciotto giorni.
Mentre in tutto il mese di marzo 2020 ci furono 25 decessi e una media di contagi giornaliera pari a 13,8.
Non c'è bisogno di aggiungere altrio per sottolineare il peso di quella che a tutti gli effetti è ormai la terza ondata del Coronavirus, caratterizzata dalle varianti.

Le ondate
In tutto il 2020 in provincia di Frosinone ci sono stati 14.681 contagi da Covid-19. E 266 decessi. Mentre dall'inizio del 2021 i contagi sono stati 10.763 e i decessi 194. È un fatto che in due mesi e mezzo i contagi e i decessi sono già tantissimi, considerando che nel 2020 i mesi di pandemia erano stati dieci. La prima ondata è durata dal due marzo al venti giugno 2020. Fino ad allora in Ciociaria c'erano stati 679 contagiati e 52 decessi. Poi un periodo, che va dal ventuno giugno al ventinove settembre, nel corso del quale i contagiati sono stati 400 e i decessi 7. La seconda ondata è iniziata il 30 settembre. Da quel momento in Ciociaria 24.365 contagi e 401 decessi.

Le traiettorie
Per superare i 1.000 casi ci sono voluti 209 giorni, dal due marzo al ventiquattro settembre. Per arrivare a 2.000 invece sono passati 24 giorni, dal venticinque settembre al diciotto ottobre. Poi, per oltrepassare i 3.000 casi, di giorni ne sono bastati 6, dal diciannove al ventiquattro ottobre. Ancora: da 3.000 a 4.000, appena 5 giorni, dal venticinque al ventinove ottobre. E da 4.000 a 5.000 soltanto 3 giorni: trenta ottobre, trentuno ottobre, primo novembre. Sono stati 4 i giorni per arrivare a 6.000: dal due al cinque novembre. 3 giorni per arrivare da 6.000 a 7.000: dal sei all'otto novembre.
Proseguendo, 5 giorni perarrivare e superare quota 8.000: dal nove al tredici novembre. E 5 giorni pure per oltrepassare i 9.000: dal quattordici al diciotto novembre. Mentre da 9.000 a 10.000 sono trascorsi 3 giorni: dal diciannove al ventuno novembre.

Infine, da 10.000 a 11.000 casi i giorni passati sono stati 7,dal ventidue alventotto novembre. Da 11.000 a 12.000 di giorni ne sono trascorsi 10: dal ventinove novembre all'otto dicembre. Poi 9 giorni (dal nove al diciassette dicembre) per passare da 12.000 a 13.000 casi. Infine, 10 giorni per passare da 13.000 a 14.000 contagi, vale a dire dal diciassette al ventisette dicembre. Mentre per arrivare a 15.000 casi di giorni ne sono trascorsi 7: dal ventotto dicembre 2020 altre gennaio 2021. Quindi, 7 giorni pure per passare da 15.000 a 16.000: dal quattro al dieci gennaio. Poi 12 giorni per arrivare a quota 17.000 partendo da 16.000.
Dall'undici al ventidue gennaio. E sempre 12 giorni per oltrepassare i 18.000 partendo da 17.000: dal ventitré gennaio al tre febbraio. Mentre sono passati 11 giorni per oltrepassare i 19.000: dal quattro al quattordici febbraio. Poi 7 giorni per arrivare a 20.000, dal quindici al ventuno febbraio; 6 per oltrepassare 21.000: dal ventidue al ventisette febbraio. Quindi 5 giorni per arrivare a 22.000: dal ventotto febbraio al quattro marzo. 4 giorni per superare 23.000: dal cinque all'otto marzo. E 4 pure per oltrepassare 24.000: dal nove al dodici marzo. Poi 5 giorni per superare 25.000.
Questa la sequenza completa: 209-24-6-5-3-4-3-5-5-3-7-10. Quindi, 9-10-7-7-12-12-11-7-6-5-4-4-5.

La pressione sugli ospedali
Dall'otto marzo la provincia di Frosinone è in zona rossa. Condizione nella quale sarebbe dovuta restare almeno fino al ventuno marzo. Dal quindici marzo però nella medesima situazione è tutto il Lazio. Bisognerà vedere relazioni e numeri. Nella rete sanitaria della provincia di Frosinone sono ricoverati in questo momento 317 pazienti Covid, 24 dei quali nei reparti di Terapia intensiva di Frosinone (16) e Cassino (8). Ma quando parliamo di rete sanitaria il riferimento è ai posti letto al Fabrizio Spaziani (102), al Santa Scolastica (70) e nelle strutture private accreditate (145), vale a dire Città Bianca, Villa Gioia e San Raffaele. Poi ci sono circa 465 pazienti non Covid, concentrati soprattutto al San Benedetto di Alatri e al Santissima Trinità di Sora.
Insomma, ci sono 782 persone ricoverate nelle strutture della Ciociaria. Un impatto fortissimo. Così come resta forte l'impatto sui Pronto Soccorso. La Asl sta fronteggiando la situazione ed ha aumentato la disponibilità dei postiletto. Ma la situazione è complessa.

I casi di variante accertati dallo Spallanzani in provincia di Frosinone sono 42: 23 "inglese" e 19 "brasiliana". Poi c'è l'incidenza di nuovi casi settimanali. Nei sette giorni dal 6 al 12 marzo si erano avuti 1.738 casi,pari ad un'incidenza di 364 casi ogni 100.000 abitanti. La settimana precedente i contagi erano stati 1.493 con un'incidenza di 313 casi ogni 100.000 abitanti. Queste cifre sono state certificate dalla Asl. Dal 12 al 18 marzo i nuovi contagi in Ciociaria sono stati 1.591. Un numero che produce un'incidenza di 333 casi ogni 100.000 abitanti. Ricordiamo che da lunedì 15 marzo fino al 6 aprile le Regioni che avranno un numero settimanale di casi superiore a 250 ogni 100.000 abitanti passeranno automaticamente in zona rossa. Si tratta di un parametro fondamentale.