Urla e trambusto al primo piano dell'ala nuova del Municipio. I Servizi sociali sono stati letteralmente presi d'assalto da un uomo che pretendeva di "risolvere" una questione personale. L'uomo, in evidente stato di agitazione, avrebbe preso a calci la porta, cercando di forzarla per entrare. Tanto lo spavento dei presenti, alcuni dipendenti hanno cercato di calmare l'uomo, ma ogni tentativo è risultato vano, così sono state chiamate le forze dell'ordine, carabinieri, polizia, vigili. Intanto alcuni dipendenti sono stati fatti uscire dalla scala di emergenza per permettere loro di rifugiarsi in Comune.

L'uomo non riusciva a calmarsi, così è stato chiesto l'intervento anche del personale del 118. Non senza difficoltà, sono volati infatti minacce e insulti, i toni si sono placati, l'uomo è andato via.
Non è il primo episodio che si registra nel settore. La situazione è ormai davvero complicata, il problema principale è rappresentato dall'assenza di personale all'ingresso della struttura per poter "filtrare" gli avventori. È di una facilità allarmante riuscire ad entrare nel palazzo e raggiungere gli uffici dei diversi settori. Ovviamente, considerato l'ambito, le grane peggiori le vivono ai Servizi sociali, problemi che sono oramai all'ordine del giorno perché il Covid, la crisi economica e occupazionale e l'emergenza sanitaria hanno acuito i malesseri, le paure le necessità.

Ancora una volta viene da sottolineare l'indicazione data alcune settimane fa per mezzo di una comunicazione dal segretario comunale che ha predisposto la riorganizzazione del settore dei Servizi sociali: "tutti dovranno indossare obbligatoriamente un cartellino di riconoscimento che sarà dato loro in dotazione. Consentito nei giorni di ricevimento l'accesso al piano a non più di due persone alla volta, previo pass rilasciato all'ingresso del piano inferiore dai dipendenti preposti". Ingresso vuoto e problemi continui, chi deve vigilare?