In termini tecnici si chiama "stabilizzazione a tamponi doppi". Vuol dire che si registra lo stesso numero di nuovi casi Covid con un aumento significativo di test effettuati. È quanto si sta verificando in provincia di Frosinone negli ultimi tre giorni, con la Asl letteralmente a caccia del virus dopo l'istituzione della zona rossa.
Ieri si sono registrati 253 contagi su 2.767 tamponi effettuati. Un tasso di positività del 9,14%. L'altro ieri 2.975 tamponi e 252 casi: tasso all'8,47%. Martedì su 2.820 tamponi 256 casi positivi:il 9%. In tre giorni sono stati processati 8.562 tamponi. E i casi positivi sono stati 761. Il tasso di positività è dell'8,8%. Sceso, edi molto, rispetto alla scorsa settimana, quando era arrivato perfino al 23%, con una media oscillante tra il 14% e il 16%. E quando i nuovi casi erano lo stesso molto alti, con la metà dei test effettuati.

La situazione
Ieri ci sono stati nuovi casi in 52 dei 91 Comuni della provincia di Frosinone: il 57,14%. Un dato che testimonia la diffusione del contagio. Due i decessi: un uomo di 74 anni residente a Veroli e una donna di 88 anni residente a Torrice. Ci sono stati anche 164 negativizzati, persone che cioè hanno superato la malattia. Dicevamo dei 253 nuovi casi: 34 ad Alatri, 33 a Frosinone, 24 a Sora, 20 a Veroli, 12 ad Isola del Liri.
Sono i Comuni nei quali nelle ultime settimane si stanno registrando diversi casi. A Boville Ernica 10 nuovi contagi, 8 a Monte San Giovanni Campano, il secondo Comune della provincia di Frosinone ad essere dichiarato "zona rossa" dopo Torrice. Quindi 7 casi a Ceccano, 6 a Cassino, 5 a Castrocielo, 5 a Fontechiari.
Poi 4 nuovi contagi in ognuno di questi Comuni: Arpino, Ceprano, Ferentino, Patrica, Roccasecca, Strangolagalli, Trivigliano. E 3 casi in ciascuno di questi altri centri: Broccostella, Castelliri, Collepardo, Fontana Liri, Piedimonte San Germano, Pontecorvo, San Donato Val di Comino, Vico nel Lazio. Continuando, con 2 casi ciascuno, i Comuni di Campoli Appennino, San Giorgio a Liri, Torrice, Trevi nel Lazio, Vallerotonda. Da sottolineare il dato di Torrice, che si è drasticamente abbassato. Vuol dire che le restrizioni della zona rossa (che si sarebbe conclusa se non fosse ora nella medesima situazione tutta la Ciociaria) hanno prodotto degli effetti. Con 1 nuovo caso ciascuno questi altri Comuni: Anagni, Aquino, Arnara, Atina, Castelnuovo Parano, Castro dei Volsci, Colle San Magno, Falvaterra, Fiuggi, Fumone, Gallinaro, Giuliano di Roma, Pescosolido, Pico, Piglio, Ripi, San Giovanni Incarico, San Vittore del Lazio, Supino, Vallecorsa, Villa Santa Lucia.

Il profilo della curva
Siamo nella cinquantaquattresima settimana dall'inizio della pandemia in provincia di Frosinone. Il primo caso fu registrato il due marzo 2020. Da allora sono trascorsi 376 giorni. In questa settimana ci sono stati 154 nuovi casi l'otto marzo, 256 il nove, 252 il dieci e 253 l'undici.
Per un totale di 915 nuovi contagi in quattro giorni. La media è di 228,75 ogni ventiquattro ore. Uno sguardo all'andamento a ritroso. Settimana numero 53: 97 casi il primo marzo, 170 il due, 246 il tre, 243 il quattro, 275 il cinque, 291 il sei, 265 il sette. Per un totale di 1.587 contagi e una media giornaliera di 226,71. La cinquantaduesima settimana: 104 nuovi contagi il ventidue febbraio, 127 il ventitré, 197 il ventiquattro, 239 il venticinque, 220 il ventisei, 241 il ventisette, 220 il ventotto febbraio. Per un totale di 1.348. E una media giornaliera di 192,57. Quindi la cinquantunesima settimana era andata in questo modo: 41 nuovi casi il quindici febbraio, 98 il sedici, 175 il diciassette, 95 il diciotto, 143 il diciannove, 147 il venti e204 il ventuno.
Per un totale di 898 e una media di 128,28 ogni ventiquattro ore. Un aumento evidente dell'incidenza giornaliera dei nuovi casi. Negli ultimi diciotto giorni ci sono stati 3.850 nuovi contagi, per una media di 213,88 al giorno. Ma se consideriamo soltanto il mese di marzo 2021, allora siamo a 2.502 casi in undici giorni. Per una media di 227,45 ogni ventiquattro ore. Esattamente un anno fa, marzo 2020, eravamo all'inizio della pandemia.
E in tutto il mese la media dei nuovi casi fu di 13,8 al giorno. Adesso in undici giorni siamo a 227,45. Nel marzo del 2020 si registrarono 25 decessi per Covid-19. A marzo 2021, sempre in undici giorni, siamo a 28.
Momenti molto diversi naturalmente: dodici mesi fa l'impatto del Coronavirus fu durissimo e i casi positivi arrivavano tutti in ospedale, molti dei quali in terapia intensiva. Oggi invece la maggioranza dei nuovi contagiati viene seguita in sorveglianza domiciliare. Vuol dire che i sintomi sono più gestibili. Ma è chiaro che comunque, sul piano dei numeri assoluti la pandemia in questo momento genera una pressione fortissima sul sistema sanitario e sulla rete ospedaliera.

A proposito di rete ospedaliera. In questo momento i pazienti Covid ricoverati sono 255, quelli non Covid 430. Nelle Terapie intensive ci sono invece 12 pazienti: 7 a Frosinone, 5 a Cassino. Nell'ultima settimana le persone positive messe in sorveglianza domiciliare sono state 944. E quello dell'isolamento domiciliare è un parametro particolarmente importante in un momento come questo. In Ciociaria gli attualmente positivi ora sono 3.605: 255 ricoverati e 3.350 in sorveglianza domiciliare. Con un numero enorme di "contatti" da controllare e monitorare. Siamo nell'ordine delle 20.000 persone. Ricordiamo i dati che hanno determinato l'istituzione della zona rossa in provincia di Frosinone Rt a 1.31, con un'incidenza tra 1.21 e 1.43 Al 5 marzo scorso erano ricoverati 247 pazienti Covid nella rete ospedaliera della provincia di Frosinone, 17 dei quali in terapia intensiva. Con un'occupazione di posti letto dedicati alle gestione Covid-19 del 93,9%, in aumento del 74% rispetto alla settimana precedente.
Con 39 casi di varianti accertati: 20 di "inglese" e 19 di "brasiliana". Ai laboratori dello Spallanzani sono stati inviati altri tamponi, sui quali si stanno effettuando gli approfondimenti diagnostici. Nel periodo 26 febbraio-4 marzo la Asl di Frosinone ha accertato 1.330 nuovi casi positivi. Per un tasso di incidenza settimanale pari a 299 casi per 100.000 abitanti. Questi sono i numeri presi in considerazione nell'ordinanza di istituzione della zona rossa per la provincia di Frosinone. Dal 5 all'11 marzo i nuovi contagi in provincia di Frosinone sono stati 1.746. Il che lascia presumere che l'incidenza settimanale ogni 100.000 abitanti sia aumentata.

Il peggioramento nel Lazio
L'Italia si avvia a cambiare colore e diventare a prevalenza arancione o rossa. Le ordinanze che saranno firmate oggi, venerdì 12 marzo dal ministro della Salute Roberto Speranza, entreranno in vigore lunedì 15 marzo. Ma il punto è che gli indici Rt già comunicati dalle Regioni tratteggiano una situazione che conferma la risalita della curva epidemiologica e soprattutto la fortissima pressione sugli ospedali e sulle terapie intensive. Con l'Rt (indice di trasmissibilità del virus) a 1 si passa in arancione, con 1,25 in fascia rossa. Se le previsioni saranno confermate rimarrebbero in giallo soltanto Valle d'Aosta, Calabria e Sicilia. Fascia bianca invece per la Sardegna. E il Lazio, attualmente in fascia gialla, rischia il doppio "salto". Direttamente in rosso. La subordinata è la fascia arancione, magari scura. Lo ha detto chiaramente l'assessore regionale alla sanità Alessio D'Amato. Rilevando: «Il valore Rt è a 1,3. La zona rossa è possibile per il superamento del valore 1,25.
Anche se l'incidenza è sotto soglia e anche i tassi di occupazione dei posti letto sono entro la soglia di allerta». In mattinata era stata l'unità di crisi Covid-19 della Regione Lazio a lanciare l'allarme. Spiegando: «I dati del contagio sono in aumento e raggiungono i livelli di due mesi fa, con un trend di crescita rispetto alle due settimane precedenti. Lo scenario è previsto in netto peggioramento, bisogna mantenere altissimo il livello di guardia. Non è possibile concedersi nessuna distrazione, il virus con le sue varianti sta riprendendo vigore, la priorità è quella di interrompere ora la catena di trasmissione».

C'è poi la questione dei posti letto. Secondo quanto riporta l'agenzia Dire «il 9 marzo il Lazio ha superato la soglia del 30% imposta dal ministero della Salute per le terapie intensive: 31%». E i ricoveri continuano a crescere da almeno una settimana. Per i pazienti non critici, invece, al momento siamo intorno al 35%, in linea con la soglia del 40%, ma si tratta di dati in costante aumento. Nelle ultime tre settimane i nuovi contagi sono raddoppiati. Mercoledì 17 febbraio i nuovi casi registrati erano 871. Sette giorni dopo, il 24 febbraio, erano saliti a 1.188. Il 3 marzo erano 1.520 e il 10 marzo 1.654. Ieri 1.800. Il rapporto tra positivi e tamponi molecolari non è mai sceso sotto il 10%. Il 24 febbraio è stato anche il giorno dell'inversione della curva degli attualmente positivi, che in tre mesi erano scesi da oltre 90.000 a 34.880. Il 25 febbraio è iniziata la risalita, ieri eravamo a 39.338. Sempre l'agenzia Dire fa sapere che nell'ultima settimana la provincia che ha registrato il maggiore incremento è stata quella di Rieti, con +133% di casi. Poi Frosinone con +55%, Latina con +42% mentre è in controtendenza Viterbo, con un -11%. Roma ha invece sostanzialmente tenuto, con un +9%