Solo una volta dall'inizio della pandemia era successo di avere quattro giornate consecutive oltre i 240 contagi. Non succedeva dalla settimana del record dei contagi. E anche questo, unito al tasso di positività al 17%, è la dimostrazione di quanto il Covid sia presente in provincia di Frosinone. Il nuovo incremento si materializza proprio nelle ore in cui è ufficializzato il passaggio di tutta la Ciiociaria in zona rossa.

I nuovi casi
I contagi a un passo dalle trecento unità. I 291 di ieri sono altri 16 casi in più rispetto al già elevato numero di venerdì e su un numero di tamponi che cresce ancora, il che però porta una leggera differenza sul tasso di positività, in lieve risalita dal 17,45% al 17,79%.
I nuovi positivi vengono segnalati ancora ad Alatri con 33 per il terzo giorno consecutivo davanti a tutti. Quindi seguono Frosinone a 31, Monte San Giovanni Campano a 30, Sora a 17, Ferentino e Veroli a 15, Ceccano a 13, Isola del Liri a 11, Boville Ernica a 10, Anagni a 9, Atina a 7, Broccostella, Fontechiari, Pontecorvo e Vico nel Lazio a 6, Paliano a 5, Alvito e Cassino a 4, Castelliri, Giuliano di Roma, Piedimonte San Germano, Ripi e San Giorgio a Liri a 3, Campoli Appennino, Ceprano, Collepardo, Fiuggi, Morolo, Patrica, Pignataro Interamna, San Donato Val di Comino, Torrice, Trevi nel Lazio, Vallecorsa e Vicalvi a 2. Seguono altri 24 centri con un solo contagio. Il che significa che almeno un positivo è stato registrato in 59 dei 91 comuni ciociari.
In sette giorni si contano 91 casi a Frosinone, 71 a Veroli, 62 ad Alatri, 52 a Monte San Giovanni Campano, 39 a Sora, 28 a Cassino, 26 a Ceccano, 24 ad Anagni e Piedimonte San Germano, 23 a Ferentino. L'altra zona rossa, Torrice, è a 12. Dal 16 febbraio 374 casi a Frosinone, 358 a Monte San Giovanni Campano e 342 ad Alatri.

Le vittime
Sono due uomini le ultime persone ad aver perso la loro battaglia contro il Covid. Si tratta di un uomo di 71 anni di Isola del Liri e un uomo di 80 anni di Cervaro. In questa settimana i deceduti a causa del virus sono 13. La scorsa settimana erano stati 22, quella prima ancora 21, quella tra l'8 e il 14 febbraio 14, la prima di febbraio 15.
Il trend
I 291 casi segnalati nel bollettino seguono ai 275 dell'altro ieri, ai 243 del 4 marzo e ai 246 del 3 marzo. Se si escludono i 97 di lunedì, in settimana non si è mai scesi sotto i 170. Solo un'altra volta si erano concentrati tanti contagi tutti insieme: era il momento del picco, quello dei 2.044 contagi per una media di 292 ogni 24 ore. Allora si contarono sei giorni di fila oltre i 275 casi fissi: 355 il 3 novembre, 276 l'indomani, 394 il 5 novembre, 349 il 6 novembre, 301 il 7 novembre e 282 l'8 novembre. Nemmeno la settimana dopo, chiusa a 224,29 di media c'erano stati quattro giorni di fila oltre i 240.

I casi della settimana sono 1.322 per una media di 220,33. La scorsa si era chiusa a 1.348 per una media di 192,6. Finisse così l'attuale, la crescita sarebbe del 14,39%. Tuttavia, limitando il discorso su sei giorni la differenza con la precedente (media 188) sarebbe un po' più alta a più 17,18%. Ciò dà un'idea di un certo assestamento se si considera che a sabato 20 febbraio la media era a 116,5. Il che significa che la scorsa settimana sulla precedente è cresciuta del 61,37%, quindi la crescita dell'attuale su quella scorsa (17,18%) è senz'altro più contenuta. Tuttavia, in due settimane, da sabato a sabato, il balzo è molto più accentuato, all'89,12%.

Questa crescita meno impetuosa dell'ultima settimana si può mettere in relazione con il già elevato numero di casi della passata settimana e con il fatto che le misure restrittive, le due zone rosse di Torrice e Monte San Giovanni Campano (anche se i contagi restano alti), e la zona arancione qualche primo risultato cominciano a darlo.
Il tasso
Non riesce ad abbassarsi l'indice di positività in Ciociaria. Resta sempre particolarmente elevato e ben oltre le medie nazionale e regionale il rapporto tra positivi e test effettuati. Ieri era al 17,79% quasi pari al giorno prima, 17,45%. La punta della settimana è stata toccata con il 19,09% del 4 marzo. In settimana l'indice si è attestato al 16,23%, un valore ancora in crescita rispetto al 15,79% della passata. Prima ancora, però, tra il 15 e il 21 febbraio l'indice era al 13,11%, poi all'11,13% tra l'8 e il 14 febbraio e all'11,20% nella prima settimana di febbraio. A gennaio l'indice è stato all'11,13% mentre a febbraio al 12,81%.
I guariti
Si aggiungono alla lista dei negativizzati 157 pazienti. Da lunedì sono 742 più della intera settimana precedente, 667, e di quella prima ancora, 599. I negativizzati dall'inizio dell'anno sono 6.629, di cui 2.440 a febbraio e 3.447 a gennaio. Da metà novembre sono quasi 14.000.

I tamponi
Sono 1.636 i tamponi analizzati nella giornata di ieri. Non è record, ma poco ci manca: il 3 marzo i tamponi sono stati 1.662. Ma tutta la settimana ha viaggiato su cifre mai toccate nel corso del 2021. Per ora sono già 8.214 contro gli 8.709 dell'intera settimana scorsa. Continuando su questi livelli la settimana si chiuderà poco al di sotto dei 10.000.
L'annuncio
Il sindaco di San Giovanni Incarico Paolo Fallone dichiara: «Oggi (ieri, ndr) registriamo solo un negativizzato e purtroppo piangiamo una nostra concittadina (il cui decesso non è ancora comunicato nel bollettino, ndr) che questo maledettissimo virus ha portato via. Con lei salgono a 4 i deceduti nel nostro paese. Un abbraccio fortissimo alla sua famiglia e a tutti i parenti da noi sangiovannesi».
Il sindaco di Patrica Lucio Fiordaliso fa così il punto della situazione: «Attualmente nel nostro comune sono state riscontrate 25 persone positive da Covid-19, ai quali va la massima vicinanza e solidarietà. I casi negli ultimi giorni sono aumentati, le segnalazioni ed il vociare anche. Ci sono troppi assembramenti motivo per cui è stato chiesto alle forze di polizia di potenziare i controlli e sanzionare comportamenti inappropriati. Ognuno è responsabile per se stesso ed anche per gli altri, non potremo mai uscirne se non ci atteniamo scrupolosamente alle disposizioni nazionali e regionali. Chiedo a tutti uno sforzo importante».

Il sindaco di Ferentino Antonio Pomeo aggiunge: «I numeri impietosi degli ultimi giorni lasciavano presagire un inasprimento delle misure. Purtroppo appelli, raccomandazioni e provvedimenti non sono bastati: tutto questo deve farci riflettere e convincere soprattutto coloro che ad oggi non hanno ancora capito la pericolosità del virus. La nostra provincia sarà chiamata a questo ulteriore sforzo al quale non possiamo assolutamente sottrarci per la salute, in primis, e per limitare i già notevoli danni subiti dalle attività».