Trentuno ettari di macchia mediterranea facenti parte del Parco degli Aurunci, in territorio di Spigno Saturnia, sono andati in fumo per colpa di quelli che sono stati definiti "criminali dell'ambiente".

Questi ultimi, proprio nel giorno in cui si celebrava la "Giornata Mondiale della Natura Selvatica", hanno appiccato un incendio che si è sviluppato in località Cemmeretelle. Un rogo che ha avuto inizio nel tardo pomeriggio del tre marzo ed è stato definitivamente spento ieri mattina dopo l'intervento dei volontari della Protezione Civile Angeli dell'Ambiente, i vigili del fuoco di Castelforte il Dos (Direttore delle Operazioni di Spegnimento), un elicottero e i carabinieri forestali.

Il punto di partenza dell'incendio è un vecchio stradello, non molto conosciuto e ciò farebbe ipotizzare che il presunto autore del danno provocato conosca bene il territorio locale. Tutto è iniziato verso le 18,30 dell'altro ieri e subito sul posto si sono portati i volontari Angeli dell'Ambiente, i quali hanno operato sino a tarda sera, cioè sino a quando le condizioni lo hanno permesso.
Anzi il vento che soffiava ha alimentato il fronte del fuoco, tanto che i vigili del fuoco di Castelforte, intervenuti sul posto, hanno fatto intervenire l'elicottero, che ieri mattina dalle 8.30 in poi ha effettuato una serie di lanci.

Intorno alle 10.30 le fiamme erano spente, ma rimaneva la triste immagine delle colture bruciate in un'area protetta. Sul luogo del rogo anche il sindaco di Spigno Saturnia Salvatore Vento, che non ha nascosto la propria amarezza per questi episodi che distruggono l'ambiente. «Queste attività criminali  - ha affermato il primo cittadino - minano l'ambiente. Il mio appello è quello di vivere in modo propositivo la montagna, che è un dono della natura che dobbiamo tutelare».