Gianluca Quadrini finisce a giudizio per un paio di delibere. L'accusa dalla quale dovrà difendersi dal prossimo 30 settembre è quella di abuso d'ufficio per fatti che risalgono al 2016. L'ex presidente - ora commissario - della XV Comunità montana "Valle del Liri" e consigliere di Arce è finito sotto inchiesta per un'ipotesi di abuso d'ufficio: in base a quanto emerso dagli accertamenti coordinati dal procuratore di Cassino, Luciano D'Emmanuele, Quadrini avrebbe "abusato del suo ruolo" permettendo così l'affidamento di servizi a due società, il cui titolare risulterebbe essere l'affittuario dei locali di proprietà della sua famiglia. Ipotesi, ovviamente, tutte da dimostrare. Nel 2018 l'avviso di conclusione delle indagini e martedì, su richiesta del pm De Franco, la decisione del giudice Di Croce: verrà vagliato tutto in dibattimento.

Il quadro accusatorio
Questo il quadro accusatorio delineato dagli inquirenti: Quadrini, abusando del suo ruolo di presidente della XV Comunità montana, avrebbe avvantaggiato due società specializzate in servizi di consulenza per enti di natura economica, tecnica e amministrativa aventi sede nei locali di proprietà della sua famiglia. E lo avrebbe fatto con l'affidamento alle società, attraverso alcune delibere, di servizi di supporto all'attività dell'ente. Con una successiva censura dell'Anac (l'Autorità nazionale anticorruzione).

Se così fosse, però, restano alcuni dubbi da chiarire: le società affittuarie avevano "trovato casa" almeno un anno prima che Quadrini fosse nominato presidente, attraverso un contratto stipulato da suo padre. Ben tenendo presente che Quadrini, in qualità di presidente, ha avuto solo poteri di indirizzo politico e non già tecnico (relativo invece proprio all'affidamento delle delibere).

Poi c'è un altro nodo da sciogliere: l'ente - secondo i beninformati - non sarebbe stato mai denunciato né sanzionato dall'Anac che pure aveva indagato sul suo operato. Come già accaduto a conclusione delle indagini Quadrini si è detto fiducioso nella giustizia: «Confido, come sempre, nella giustizia. Ci saranno le sedi opportuni per far valere le mie ragioni. L'abuso di ufficio, tra le altre cose, un reato completamente rivisto dall'ultimo Governo. In ogni caso, resto della medesima posizione: la giustizia farà il su corso e potrò far valere le mie ragioni».