L'ultima domenica prima di passare in arancione.
Ed è un'irrefrenabile (e anche pericolosa) voglia di uscire. Come successo anche nelle grandi città, complice il bel tempo, anche ieri Frosinone, approfittando del blocco del traffico, si è rianimata.
Gente a passeggio, gente con i cani, gli immancabili ciclisti, i bambini. Tutti in mascherina, nella parte alta come pure in via Moro o al parco Matusa.

E nel pomeriggio nuova esplosione di colori e di voci.
Tutti in giro, come se il Covid non esistesse. Come sempre non sono mancate le polemiche tra chi, rispettoso dell'ordinanza applicativa del piano regionale di risanamento della qualità dell'aria, ha lasciato l'auto parcheggiata e chi, refrattario ai divieti, è uscito ugualmente transitando, a volte a velocità sostenuta per timore di incappare nei blocchi dei vigili, nelle strade chiuse al traffico.

«In occasione della giornata di divieto di circolazione - fanno sapere dal Comune -gli uomini della polizia locale di Frosinone, coordinati dal comandante Donato Mauro, nell'ambito delle verifiche del rispetto delle ordinanze emanate, hanno effettuato 71 controlli sugli autoveicoli in transito, elevando, in tutto, 26 verbali; gli automezzi erano, in buona parte, autorizzati al transito, mentre altri risultavano ecocompatibili».

Intanto, le giornate oltre i limiti per le polveri sottili continuano ad aumentare: allo Scalo con 79 microgrammi per metro cubo, sabato, è stato il 33esimo giorno oltre i limiti, a meno 2 dal tetto massimo, peraltro, già bruciato da Ceccano (da ieri a 35 sforamenti). In viale Mazzini, invece, come il giorno precedete valori più elevati che allo Scalo con 83 e ottavo sforamento del 2021.