Dalle fatture ai tarocchi, passando per talismani, riti purificatori e persino qualche bella terna sulla ruota di Roma. Una tuttofare della magia, in grado di garantire ai suoi clienti quasi dei miracoli. Invece di inspiegabile c'era solo la grande capacità della donna, P.A., 30 anni di Pontecorvo, di attrarre e legare a sé le vittime. Spesso "rubando" informazioni dai profili social delle stesse per assumere un'aurea di misticismo e aumentare le sue doti. Da truffatrice.

La genesi dell'inchiesta
L'indagine del gruppo della Guardia di Finanza di Cassino guidata dal tenente colonnello Salvatore Rapuano parte dalla denuncia di un operaio del Cassinate. L'uomo aveva sborsato 8.000 euro in pochi mesi, rivolgendosi alla maga dopo una cocente delusione amorosa. Così i militari del Gruppo, coordinati dal sostituto procuratore Valentina Maisto, hanno aperto il vaso di Pandora. Tra la fine del 2019 e l'inizio del 2020 le vittime accertate hanno superato la dozzina e la ammaliatrice di cuori infranti ha portato a casa quasi 25.000. In nero.

Vittime e tariffario
Le vittime avevano un'età compresa tra i 20 e i 50 anni.
Storie diverse, problemi diversi, estrazioni sociali differenti. Tutte unite da un momento di fragilità: alla maga di Pontecorvo che pubblicizzava le sue arti (poco) divinatorie su Facebook, si rivolgevano tante persone con problemi di cuore, ma anche di salute. La prima consulenza mai di persona ma sempre telefonica o via social poteva costare tra i 70 e gli 80 euro. Poi, però, le cifre lievitavano. Più era grave la situazione da risolvere, più si doveva sborsare: 150 euro per un rito purificatore, fino a1.000 euro per spezzare una "fattura potente". Solo 100 per un filtro d'amore "semplice". Poi talismani e persino numeri da giocare al Lotto.

Le chiamate arrivavano dal Cassinate ma anche dalla Lombardia, dalla Toscana o dalla Sardegna. Più offriva il suo "potere", più alzava il prezzo e non si fermava neppure davanti alle lacrime delle vittime che prima le inviavano su carte prepagate i loro averi. Poi quelli che riuscivano a racimolare dai parenti. E quando anche questa risorsa veniva meno, la sedicente maga minacciava sventura. Annunciava che la mancata corresponsione avrebbe aperto le porte a malefici, malocchio e negatività. E prospettava persino gravi problemi di salute per loro e tutta la famiglia. Le analisi delle transazioni economiche hanno cementificato le ipotesi dei finanzieri che hanno denunciato la donna per truffa aggravata e continuata. E che invitano tutti a segnalare sempre lo sfruttamento di situazioni di vulnerabilità e sofferenza.