Associazione a delinquere, false fatture e fondi neri.
Sono questi gli elementi sui quali si è fondata l'operazione Waterfall, cascata in inglese, condotta, dal 2016, dalla polizia postale e dalla squadra mobile nonché dai finanzieri del nucleo di polizia economico finanziaria di Frosinone. Richiesta di rinvio a giudizio per trentuno persone, tra cui tredici ciociari. Udienza preliminare fissata per il 16 aprile.
Richiesto il rinvio a giudizio per Daniele De Santis, Domenico Antonio De Santis, Giuseppe De Santis, Girolamo Graziano De Santis, Antonio Molinari, Nicolina De Angelis, Maria Salati, tutti di Castro dei Volsci, Patrizia Basile domiciliata a Ceccano, Jenifer Cipolla di Arnara, Marco D'Ambrosi di Arnara, Mirko Moscardini di Ceccano, Gaetanino Ricci di San Giovanni Incarico, Paola Paniccia di Veroli. Fanno parte del collegio difensivo gli avvocati Mauro Roma, Giampiero Vellucci, Mario Cristofari, Tony Ceccarelli, Giuseppe Spaziani, Claudia Padovani, Fabio Vicano.
A fine ottobre del 2019 erano state eseguite sette ordinanze di custodia cautelare, di cui una in carcere, e ventitré misure di divieto di ricoprire uffici direttivi nelle società per un anno.
L'indagine
Smantellata un'organizzazione che, stando alle accuse, si serviva di società non operative, le cosiddette cartiere, per emettere fatture per operazioni inesistenti in modo da poter abbattere le imposte e alimentare fondi neri. I soldi delle fatture infatti venivano prelevati in contanti e restituiti, dietro un compenso del 13% per il "disturbo" di chi riceveva il denaro e doveva restituirlo a chi era in cima alla piramide o alla cascata. Contestati, a vario titolo, l'associazione a delinquere, reati tributari e l'intestazione fittizia di beni. Il prossimo 16 aprile si terrà l'udienza preliminare nel tribunale di Frosinone.