Qualcosa si muove. Le indiscrezioni giornalistiche di questi giorni hanno riportato alla ribalta nazionale il polo chimico-farmaceutico del basso Lazio. La Ciociaria sembra aver buone possibilità - se si raggiungerà l'accordo - di produrre il vaccino russo contro il Covid-19 Sputnik. A dare consistenza alle indiscrezioni, ieri ci ha pensato il presidente del consorzio Asi di Frosinone Francesco De Angelis. Non ancora in termini di certezza, ma di speranza per valorizzare un polo di prim'ordine.

Scrive De Angelis: «Henkel che decide di investire sullo stabilimento di Ferentino e la corsa alla produzione del vaccino Sputnik che investe direttamente il polo farmaceutico della nostra provincia, nelle aziende tra Anagni e Ferentino. Un segnale importante. Come consorzio Asi abbiamo creato e stiamo creando sempre di più le condizioni per lo sviluppo di questo territorio, rendendolo appetibile per gli investitori. Di oggi e di domani».

Di più De Angelis non dice e non si sbilancia: «Ci sono aziende importanti che stanno sul mercato. Non so se ci sarà la possibilità di produrre il vaccino, ma le aziende sono attrezzate a farlo. Mi sono limitato a sottolineare l'importanza di un settore di eccellenza».
Al momento contratti non ne sono stati firmati. Ci sono delle interlocuzioni tra i russi e alcune aziende. E, soprattutto, ci sono mediatori che si muovono ai massimi livelli per arrivare alla firma dei contratti.
Sandro Chiarlitti, segretario generale della Filctem Cgil di Frosinone ragiona così: «ci sono dei contatti con le aziende, e questo rafforza la convinzione che i nostri siti produttivi sono all'avanguardia.

Già due stabilimenti lavorano al vaccino: la Catalent che infiala AstraZeneca, mentre la Sanofi produce il suo. Possibilità che anche altre nostre aziende stanno valutando. Hanno il know how in grado di produrre il vaccino. Il basso Lazio, compresa Latina, ha il bacino per assorbire questa capacità produttiva. Di concreto non c'è ancora nulla, ma i contatti sono importanti. Il polo chimico-farmaceutico del basso Lazio è secondo in Italia e primo per esportazione. Ci sono professionalità esperte che possono portare ad accelerare tempi di produzione e consegna».

Tra le aziende papabili si è fatto il nome della Spl che ha rilevato la Biomedica Foscama, che ha fatto un investimento da 10 milioni di euro. Ed è pronta ad aumentare il personale. Ma non c'è solo quella. Si è parlato anche dell'Acs Dobfar e della Thermo Fisher.
Dalle notizie filtrate dalla Russia, lo Sputnik in Italia potrebbe arrivare tra maggio e giugno.
Intanto si lavora alla somministrazione del vaccino AstraZeneca. Partita dall'hub dell'aeroporto di Fiumicino, con 600 vaccinazioni al giorno al personale sanitario privati, con l'obiettivo di arrivare a 1.000. Ora si punta ad estendere in ogni provincia un hub dedicato ad AstraZeneca. Anche a Frosinone, dunque, si partirà da domani. Proprio in vista dell'aggiornamento del piano vaccinale c'è stato un incontro alla regione Lazio con la partecipazione anche dei sindacati.
Le dosi saranno destinate anche al personale delle forze dell'ordine (A Roma ci saranno l'hub della Cecchignola e della caserma di via Mamiani). Per il personale della scuola si partirà il 22 nell'hub della Nuvola di Fuksas.

Il segretario generale della Cisl del Lazio Enrico Coppotelli spiega: «la somministrazione deve essere prenotata sul sito della regione Lazio e riguarderà esclusivamente gli under 55 con circa 100.000 persone». Poi Coppotelli aggiunge. «Continua il nostro confronto come Cisl costante e continuo sul piano vaccinale Lazio, occorre massima attenzione».
Chiuse le vaccinazioni degli over 80, entro aprile, si passerà ad altre 200.000 persone, comprese nella fascia delle vulnerabili.