Due condanne e due assoluzioni. Si è chiuso così un processo che vedeva quattro persone accusate di usura. Il tribunale di Frosinone ha condannato a 5 anni Enzo Grande, difeso dagli avvocati Angelo Micheli e Vittorio Vitali, e a 2 anni e 6 mesi Claudio Proietti, mentre ha assolto Pierluigi Messia, difeso dall'avvocato Nicola Ottaviani, e Cinzia Corsi, difesa dagli avvocati Angelo Micheli e Vittorio Vitali.

Il collegio ha accertato un danno diretto da usura da 136.000 euro a carico di Grande e di 10.000 euro a carico di Proietti oltre ai danni da liquidare in sede civile. Disposta l'interdizione perpetua dai pubblici uffici per Grande e per la durata della pena per Proietti. Disposte due provvisionali da 75mila euro e 12mila euro. Sei le vittime tra i commercianti del capoluogo, ma solo per due, titolari di un bar e di un supermercato, i fatti sono stati accertati. Parti civili gli avvocati Marco Antonio Ottaviani, Calogero Nobile e Giulia De Feo. 

Durante una perquisizione, nel 2011, le forze dell'ordine trovarono tante ricevute di scommesse sportive. E la cosa insospettì. All'epoca - riferì in aula il barista, una delle parti offese - aveva tentato la sorte nella speranza di ridurre parte della sua esposizione debitoria. Raccontò di aver puntato su un sistema che dava buone garanzie di vincite settimanali, anche se alla fine la sua esposizione debitoria anziché diminuire era aumentata. Disse al tribunale che le ricevute delle giocate gli erano state richieste proprio per giustificare l'emissione delle cambiali per 90mila euro. Un modo - secondo la denuncia - per evitare che potesse prender corpo un'accusa di usura.