Lavoro nero e mancato rispetto della normativa anticovid. Sono queste le irregolarità riscontrate dai carabinieri dell'ispettorato del lavoro di Frosinone nel corso degli ultimi controlli ad Anagni, Fiuggi, Sora ed Atina. In collaborazione con i reparti territoriali dell'Arma e anche autonomamente, nell'ultima settimana, i carabinieri dell'ispettorato del lavoro hanno rilevato una serie di irregolarità in materia di norme anticovid-19 nei luoghi di lavoro in tutte le 11 aziende ispezionate. Segnalata, in particolare, una carenza di misure di informazione e di prevenzione rispetto al rischio epidemiologico, nonché in una di queste la presenza di lavoratori in nero con conseguente adozione di un provvedimento di sospensione dell'attività imprenditoriale, poi revocato per l'avvenuta regolarizzazione dei lavoratori interessati.

In quest'ultima attività, sono stati trovati tre lavoratori in nero su sei, di cui due extracomunitari, con tanto di permesso di soggiorno, ed una percettrice di reddito di cittadinanza. Nei confronti di questa, poiché impiegata da un solo giorno ed avendo per legge un termine di 30 giorni per informare l'Inps, veniva richiesta la revoca del beneficio.

I controlli, eseguiti ad Anagni, Fiuggi, Sora ed Atina, sono finalizzati alla verifica delle corretta applicazione delle misure di contenimento per il Covid-19 nei luoghi di lavoro ed al contrasto del lavoro nero. Nel corso delle ispezioni sono stati interessati un'attività di grande distribuzione organizzata di prodotti per la casa e l'igiene, due siti e punti vendita di un'azienda multinazionale che opera nei servizi di ristorazione per chi viaggia, un ipermercato di una nota catena, due stazioni di servizio, una macelleria, un'attività di commercio di calzature ed una di abbigliamento, un'attività di vendita al dettaglio di frutta e verdura, nonchè un panificio e tavola calda.

Nel complesso sono state elevate 14.520 euro di sanzioni amministrative. A fine gennaio invece, per le violazioni dei protocolli anticovid all'interno delle aziende erano state elevate multe per 7.400 euro.