Un'indagine che nasce da lontano. Da fine 2019. All'epoca, nell'ambito di un'altra indagine, i carabinieri forestali si accorgono che qualcosa non quadra in una richiesta di finanziamento, per accedere ai fondi europei, per quattro terreni di Morolo. È da lì che parte e poi si sviluppa in maniera autonoma fino a interessare altre persone, diverse da quelle iniziali l'inchiesta che coinvolge l'ufficio regionale dell'Agricoltura di Frosinone sui fondi per i Piani di sviluppo rurale. Sono 11 gli indagati tra i dipendenti dell'ufficio di via Veccia (tre) e imprenditori delle province di Frosinone e Latina. Al momento le ipotesi di reato sono di corruzione e truffa.
Ma l'indagine è ancora in una fase iniziale per cui ipotesi di reato e indagati potrebbero anche cambiare ed estendersi ulteriormente. Al momento, sembrerebbe, che i fondi siano stati solo richiesti e non erogati. Tutto ruota attorno ai fondi previsti per il Programma di Sviluppo Rurale, Psr, il principale strumento operativo di programmazione e finanziamento per gli interventi nel settore agricolo. Il sospetto è che qualcuno, per aver accesso al programma, possa aver pagato (da cui la contestazione di corruzione) o che non avesse i requisiti in regola per presentare le domande e poi così beneficiare delle erogazioni.
Oggi pomeriggio alle 15 davanti al pubblico ministero Barbara Trotta titolare del fascicolo, compariranno le parti per l'integrazione della consulenza affidata al tecnico informatico Di Veroli. Dovrà effettuare la copia forense delle memorie di un computer e di un tablet sequestrati durante un'acquisizione negli uffici regionali. Nel frattempo si è in attesa anche degli esiti della perizia sui terreni, effettuata su un'ottantina di aree, sparse per le province di Frosinone e Latina, per le quali erano state presentate le richieste di finanziamento. Il sospetto degli investigatori è che sarebbe stata indicata una coltura diversa dal reale o non effettuata. Si tratta per lo più di terreni coltivati a ortaggi, frutta ed erba medica.
Gli indagati che sono residenti a Patrica (due), Ferentino (due), Terracina, Vallecorsa, Cassino, Castrocielo, Piedimonte San Germano, Amaseno e Villa Santa Lucia sono difesi dagli avvocati Vincenzo Galassi, Silvia Latini, Enrico Pavia, Marino Iacovacci, Pierluigi Taglienti. Il materiale documentale sui quali ora si concentrano gli accertamenti è stato prelevato dai forestali, guidati dal tenente colonnello Vitantonio Masi, oltre che nella sede regionale di Frosinone, competente per tutto il Lazio Sud, anche da sedi distaccate di Ceprano, Latina e Terracina e dalle sedi di Sora e Frosinone della Cia, la Confederazione Italiana degli Agricoltori.