Le telecamere all'interno dell'ufficio a immortalare tutto, il gps sulle auto. Anche così i carabinieri del comando di Frosinone hanno scoperchiato il caso delle mazzette all'ex ufficio del Catasto. Un'inchiesta che coinvolge 35 persone e che ora è al vaglio del giudice per le udienze preliminari del tribunale di Frosinone Fiammetta Palmieri.

Ieri la prima udienza nella quale, però, è stato constatato un difetto di notifica. Così il gup ha fissato un'altra data, a maggio, per cominciare ad analizzare il caso e vedere in quanti opteranno per riti alternativi.
Stando alla ricostruzione dell'accusa, agli utenti erano rappresentate difficoltà inesistenti per far passare una pratica. Difficoltà aggirabili se si era disposti a mettersi le mani in tasca: a volte per la procura bastavano dieci euro.

L'inchiesta coordinata dal sostituto procuratore Adolfo Coletta, a novembre del2019, portò ai domiciliari il responsabile dell'unità servizi catastali in front office Andrea Cristini, 53 anni, di Alatri, i dipendenti Domenico Carnevale, 52, di Pico, ma residente a Frosinone, e Carlo Mastroianni, 59, di Monte San Giovanni Campano. Tra i 35 imputati, c'è un quarto dipendente dell'ufficio, Mario Giannitelli, 64, di Aquino. Gli altri sono venti geometri, quattro agenti immobiliari e utenti.

Le parti offese sono 34, l'Agenzia delle entrate e il ministero dell'Economia, privati e professionisti. Le vittime costrette a pagare, a volte a anche cifre importanti.

Nel collegio difensivo gli avvocati Nicola Ottaviani, Marco Maietta, Armando Pagliei, Massimo Meleo, Massimo Cocco, Giampiero Vellucci, Vincenzo Galassi, Christian Alviani, Angelo Testa, Tony Ceccarelli, Antonio Ceccani, Paolo Marandola, Antonio Visocchi, Silvia Latini, Laura Vaccaro, Alessandro Caldaroni, Danilo Iafrate, Antonio Natalizia, Francesca Di Castro, Lorenzo Di Stefano, Renato Rea, Andreina Ciotoli, Marco Diana, Alfredo Sica, Rosario Grieco e Sonia Sirizotti. I reati contestati vanno dalla corruzione all'abuso d'ufficio all'induzione alla concussione.