La crisi Covid rischia di creare terreno fertile per la criminalità organizzata in cerca di affari a scapito di chi ha problemi di liquidità. L'attenzione è massima soprattutto su soggetti specifici da monitorare, come pure sulle operazioni bancarie sospette e sui settori più penalizzati dalla crisi, quello turistico in primis.
Il rischio Covid
Nella relazione per l'inaugurazione dell'anno giudiziario nella Corte d'appello di Roma, il capitolo relativo alla procura di Frosinone evidenzia che, «con riguardo ai rischi connessi alla crisi delle imprese in ragione della situazione emergenziale ancora in corso, con riguardo altresì alla domanda di liquidità degli operatori economici del territorio e, infine, con riguardo ai rischi di infiltrazioni della criminalità organizzata nei sistemi di sostegno finanziario pubblico alle imprese in crisi, pur non essendo allo stato inscritti procedimenti per specifici reati, si è dato corso a mirate interlocuzioni con il comando provinciale della Guardia di Finanza sollecitando l'emanazione di direttive per il controllo di obiettivi sensibili (pregiudicati per i delitti di usura ed estorsione) e per il monitoraggio delle imprese a maggior rischio (con specifica indicazione delle imprese dei settore turistico-termale, presenti in misura rilevante nel comune di Fiuggi, che sono particolarmente esposte per la quasi totale blocco delle attività)».

Nella relazione si dà atto che «il procuratore ha partecipato, su sollecitazione del prefetto di Frosinone, a due riunioni del Comitato di sicurezza, nel corso delle quali sono state invitate le banche operanti sul territorio ad una più attiva segnalazione di operazioni anomale sia in entrata che in uscita, onde poter individuare eventuali canali di inquinamento del tessuto economico finanziario della provincia da parte di capitali provenienti dalla criminalità organizzata. Allo stato sono in corso verifiche investigative da parte della Squadra mobile di Frosinone e del nucleo di Polizia economica della Guardia di Finanza su rapporti fra imprenditori locali ed esponenti della criminalità organizzata campana a margine di un procedimento inscritto per ipotesi dì favoreggiamento».

Furti in calo, allarme violenze
Al tempo stesso, però, il Covid ha avuto anche un effetto deterrente. Complice i mesi del lockdown, si registra un calo dei reati contro il patrimonio: per i furti 179 procedimenti iscritti contro i 258 del precedente periodo, per le truffe 530 contro 917. All'opposto crescono le denunce per reati contro la famiglia (maltrattamenti: 168 contro i 128 del precedente periodo). Resta «costante il numero dei delitti di violenza in danno delle donne o dei bambini anche se taluni procedimenti iscritti concernono fatti particolarmente odiosi». In crescita lo stalking e i maltrattamenti, questi ultimi spesso «da ricondurre alla violenza domestica in danno delle donne: la situazione ha sicuramente sofferto degli obblighi di permanenza in casa imposti» dal lokdown. «Deve tuttavia ribadirsi che permane, nel circondario, un contesto culturale ancora globalmente arretrato nel quale l'uomo assume spesso un ruolo di arrogante supremazia».

I colletti bianchi
Massima l'attenzione per i reati della pubblica amministrazione: segnalate da parte della procura di Frosinone, «importanti indagini» contro la pubblica amministrazione, in particolare su «affidamento e gestione di appalti pubblici. L'investigazione ha spesso ad oggetto un fenomeno - già rilevato negli anni scorsi - rispetto al quale si ha l'impressione di un'illegalità diffusa nel territorio, e cioè l'affidamento, da parte di piccoli comuni, di appalti di importo non ingente sulla base di inviti per la presentazione di offerte rivolti ad una cerchia ristretta di imprese (molte delle quali facenti capo sempre alle medesime persone) che acquisiscono la commessa o producendo una pluralità artificiosa di offerte, per rappresentare una concorrenzialità in realtà inesistente, ovvero per tramite di successivi contratti di subappalto, originariamente non previsti». Questi casi «vedono per lo più coinvolti dirigenti amministrativi, con competenze di natura tecnica, che creano veri e propri centri di potere all'interno delle amministrazioni».
Rilevate situazioni di concussione «addebitate a funzionari ed impiegati della locale Agenzia per il territorio - Catasto (per i quali sono state richieste e disposte misure cautelare e, ad oggi, è stato richiesto il rinvio a giudizio) e ad ipotesi di peculato e frode nelle pubbliche forniture a carico di amministratori di società incaricate di rilevanti servizi e dei pubblici funzionari preposti alla vigilanza ed ai controlli».

Ribadita, tuttavia, «l'estrema difficoltà di gestire» processi di tal natura: «la ragione si rinviene nell'impossibilità per il tribunale di garantire il sollecito espletamento dell'elevato numero di udienze, nonché dell'assai residuale ricorso, da parte degli imputati, a riti alternativi, nella convinzione purtroppo fondata di poter giungere ad una pronuncia di prescrizione del reato». In questo ambito si sottolinea la «quasi totale inesistenza di denunce di cittadini e, soprattutto, di operatori economici incappati in fattispecie concrete di concussione o corruzione». In sostanza si preferisce «subire in silenzio, vuoi per paura di ritorsioni, vuoi, soprattutto per ciò che concerne gli imprenditori, per paura di essere estromessi dal giro di affidamento di pubbliche commesse» e per l'auspicio di poter ritornare in gioco in un secondo momento «sia pure con modalità illecite». Si aggiunga la difficoltà di «pervenire a pronunce di condanna irrevocabili per i delitti contro la pubblica amministrazione» da cui si origina «un senso di sfiducia nella magistratura e, per contro, alimenta strategie difensive fondate sul tentativo degli imputati di pervenire, quanto meno nel secondo grado di giudizio», alla prescrizione.

Le infiltrazioni
Un capitolo sulle infiltrazioni della criminalità organizzata nelle attività economiche: la procura di Frosinone monitora con la massima attenzione i tentativi di investimenti di «gruppi criminali in collegamento con la malavita campana». Inoltre «ogni qual volta si prospettino o una possibile contiguità di personaggi locali con la criminalità mafiosa ovvero possibili interessamenti in attività economiche di gruppi appartenenti o vicini alla criminalità organizzata viene opportunamente allertata la competente Direzione distrettuale antimafia».