La regione Lazio torna in giallo. Da lunedì si allenta la morsa delle restrizioni di fronte a un andamento Covid, sicuramente più incoraggiante rispetto a due settimane fa, quando erano scattati i provvedimenti di contenimento. L'Rt del Lazio scende da 0,94 a 0,73. Una decisione che era nell'aria, anche se restava timore per qualche indicatore che avrebbe potuto incidere negativamente.

Il ministro della salute Roberto Speranza con ordinanza determinerà i nuovi colori delle regioni: arancione per Puglia, Sardegna, Sicilia, Umbria e provincia autonoma di Bolzano. Tutte le altre regioni sono in fascia gialla, comprese Lazio, Piemonte, Val d'Aosta, Marche, Friuli, Abruzzo, Lombardia, Veneto, Emilia, Calabria e Liguria che lasciano l'arancione.

L'annuncio è stato accolto con favore dal presidente della Regione Lazio Nicola Zingaretti: «Il Lazio torna in zona gialla. La permanenza in fascia arancione, grazie alla collaborazione di tutti, è durata solo 2 settimane. Una buona notizia che darà respiro all'economia.
Ora però dobbiamo fare attenzione a non gettare a mare i sacrifici fatti. Manteniamo alto il livello di attenzione, evitiamo gli assembramenti, rispettiamo le norme di precauzione o i contagi saliranno di nuovo».

Appello agli esercenti dei locali: «continuate a far rispettare tutte le regole, soprattutto le presenze al chiuso e i distanziamenti ai tavoli; è fondamentale per tenere bassi i contagi e rimanere in fascia gialla».

Le regole con il giallo
Rientrare in zona gialla produce una serie di importanti novità. Si potrà finalmente uscire liberamente dai confini del comune di residenza, cosa che fino a domani è vietata se non nelle deroghe previste. Consentito anche varcare i limiti provinciali. Non sarà più necessario portare con sè l'autocertificazione che, invece, va esibita, in caso di controllo, se si esce durante il coprifuoco, ovvero tra le 22 e le 5 del mattino successivo (in questo caso gli spostamenti sono consentiti per motivi di lavoro e salute e per le urgenze).

I bar e i ristoranti sono aperti (sempre con il limite dello stop alle 18); riaprono musei e mostre (dal lunedì al venerdì, con ingressi contingentati); i negozi sono aperti (per i centri commerciali solo durante i giorni feriali). Sarà consentito far visita ad amici e parenti, sempre muovendosi nella propria regione e sempre con la restrizione di farlo verso una sola abitazione per una volta al giorno. In questo caso resta il tetto delle due persone ulteriori ospitabili rispetto ai conviventi, oltre ai minori di anni 14 sui quali si esercitino la potestà genitoriale e a disabili e soggetti non autosufficienti conviventi.

Il monitoraggio
Secondo il report della cabina di regia, l'Rt in Italia è in calo rispetto a una settimana fa. Cala da 0,97 a 0,84 della settimana 18-25 gennaio. In diminuzione l'incidenza dei casi: 289,35 ogni 100.000 abitanti contro i 339,34 del periodo 4-17 gennaio. Tuttavia «l'epidemia resta in una fase delicata ed un nuovo rapido aumento nel numero di casi nelle prossime settimane è possibile, qualora non venissero mantenute rigorosamente misure di mitigazione sia a livello nazionale che regionale». Nel monitoraggio si evidenzia pure che «l'incidenza è ancora lontana da livelli che permetterebbero il completo ripristino sull'intero territorio nazionale dell'identificazione dei casi e tracciamento dei loro contatti.

Il servizio sanitario ha mostrato i primi segni di criticità quando il valore a livello nazionale ha superato i 50 casi per 100.000 in sette giorni e una criticità di tenuta dei servizi con incidenze elevate. Nella settimana di monitoraggio è stata molto alta l'incidenza nella Provincia di Bolzano (582,75 per 100.000 dal18 al 24 gennaio)». A rischio alto c'è solo l'Umbria.