In realtà, nella intimità della chiesa, era una consuetudine adottata ma non tutti lo sapevano. Così dalla parrocchia di Sant'Antonio di Padova in piazza Diamare è partito un post che ha ribadito: «Chi vuole far celebrare una messa per i defunti e non ha soldi, non è necessario che dia l'offerta. Scrivete i nomi e saranno celebrate. La messa "vale" non perché pagata ma vale la preghiera in se stessa».

L'idea di... rafforzare l'idea è nata perché in privato, più di qualcuno, ha chiesto delle messe raccontando di non avere, però la possibilità di poter dare l'offerta per aiutare la chiesa. La risposta era sempre la stessa, sarebbero state celebrate con grande devozione, lo stesso.
E più le frasi si sono susseguite, più è sorta la necessità di coinvolgere in questo "già detto" individuale tutta la città di Cassino. Così è stato ribadito che le messe non si pagano, quello che si dona ha una precisa destinazione sancita dalla Chiesa, anche se in tempi di pandemia, a Sant'Antonio, viene devoluto completamente alla Caritas perché è necessario continuare a sostenere le decine di persone che la mattina bussano per avere gli alimenti.

E anche qui, il cuore grande dei cassinati si manifesta senza tregua perché al pari delle richieste ci sono continue disponibilità di aiuto da parte di tantissimi cittadini.
Intanto al chiarimento pubblico sulle sante messe per il caro estinto, tanti fedeli hanno chiamato commossi.
Molti addirittura hanno confidato ai parroci di avere grande desiderio di voler celebrare messe per un padre, per una madre, per un amico ma di non averlo mai fatto, proprio per scarsa disponibilità economica.
E così la stessa risposta che si dava in sagrestia o al telefono, ora è diventata un pizzico più pubblica, ricordando che ciò che più di tutto vale è la preghiera. Sono sicuramente tanti i sacerdoti che si muovono lungo lo stesso sentiero, laddove la chiesa abbraccia e non fa distinzioni.

Il criterio dell'offerta
Per le offerte stabilite, invece, c'è un criterio ben preciso. L'Eucaristia, memoriale del sacrificio di Cristo e azione di grazie di tutta la Chiesa, è sempre celebrata per il bene dell'intera comunità, in particolare per l'assemblea riunita. In questo contesto orante sono da collocarsi le particolari intenzioni di preghiera, in modo speciale quelle in suffragio dei defunti. Esse rivestono una significativa rilevanza in quanto coinvolgono la sensibilità di molti fedeli. L'offerta per la celebrazione della Messa è un modo tradizionale per concorrere alle necessità della Chiesa e al sostentamento del clero.
Vanno rispettate le disposizioni del Codice, una offerta indicativa minima, ricordando che non è lecito a nessun sacerdote, sia secolare sia religioso, chiedere un'offerta superiore a quella stabilita dalle norme diocesane. E per un fedele che vive la comunità ecclesiastica come parte integrante del proprio sé il dono o una offerta alla chiesa diventa un gesto naturale.