Nella Settimana di preghiera per l'unità dei cristiani l'abbazia di Casamari ha ospitato la preghiera ecumenica organizzata dalla diocesi di Frosinone-Veroli-Ferentino. Come avvenuto già negli ultimi due anni, è stata una iniziativa interdiocesana con la partecipazione della vicina Diocesi di Sora-Cassino-Aquino-Pontecorvo.

La preghiera, animata dal coro diocesano, è stata presieduta dal vescovo Ambrogio Spreafico della diocesi di Frosinone-Veroli-Ferentino. Hanno partecipato il vescovo Gerardo Antonazzo della Diocesi di Sora-Cassino-Aquino-Pontecorvo, l'abate padre Loreto Camilli, Vittorio De Palo della chiesa battista, padre Vasile Chiriac della chiesa romena ortodossa d'Italia.

«"Chi rimane in me porta molto frutto", dice Gesù. Nel breve brano del Vangelo, la vite e i tralci, il Signore ripete molte volte il verbo "rimanere". Ecco il segreto per portare frutto: rimanere in Gesù, cioè vivere con lui - ha sottolineato monsignore Spreafico nel suo intervento - Il verbo evidenzia la stabilità del nostro rapporto con lui. Per noi vivere è "rimanere", stare con lui, rimanere nella sua parola, rimanere nel suo amore. Uniti alla vite troveremo sempre gioia e pace. Perciò in quei tralci ci siamo tutti. Mi immagino ci siano anzitutto i poveri, i più fragili, i malati, gli anziani, coloro che li aiutano, tutti coloro che soffrono le conseguenze umane e sociali di questa pandemia.

Cari amici, sia questa la nostra preghiera per l'unità: una preghiera che, mentre ci avvicina tra noi discepoli di Gesù, include tutti. Prendiamo la settimana di preghiera per l'unità dei cristiani come momento in cui mostrare al mondo che la nostra unità, pur nella differenza che ancora ci divide, può essere segno dell'unità di tutta la famiglia umana».

Il vescovo Antonazzo ha evidenziato durante l'incontro che «il "rimanere" nell'amore di Cristo ci fa comprendere e ammettere che il punto di riferimento non siamo noi con le nostre idee e convinzioni che ci fanno ripiegare su noi stessi. Il punto di incontro è la convergenza sull'amore su Cristo. Avvicinandoci a Lui nel segno dell'amore, scopriremo la bellezza di ritrovarci più prossimi tra di noi, secondo l'esortazione di Pietro quando scrive: "Avvicinandovi a lui, pietra viva… siete costruiti anche voi come edificio spirituale"».