Altri resti ovini tra l'erba: pelli, ossa, parti di carcasse. Non è la prima volta che l'Ansmi, sezione provinciale con sede a Cassino, solleva la questione. Nelle scorse ore, però, il rinvenimento di nuovi resti in via Pozzaca, traversa di via del Lago, ha fatto nuovamente salire il livello d'allerta. Ma, stando a quanto segnalato di recente all'associazione negli ultimi tempi, non sarebbe neppure un caso isolato: almeno altre tre o quattro le carcasse indicate da cittadini amanti delle passeggiate nel verde tra Cassino e Sant'Elia. Segnalazioni isolate, che però stanno a indicare che qualcosa non sembrerebbe funzionare a dovere. Questo sia per ciò che concerne i motivi che hanno determinato il decesso dei capi di bestiame, sia per quanto riguarda lo smaltimento dei resti.

Il presidente Ansmi, dopo l'ennesimo sopralluogo, ha scritto all'Uoc Sanità animale di Frosinone, ai militari del nucleo forestale e al Nas per segnalare l'anomala situazione. Nella lettera, nero su bianco, le zone maggiormente interessate dai rinvenimenti di carcasse di ovini e bovini, annoverando anche la presenza nei pozzi consortili poi bonificati dei resti di una plausibile macellazione clandestina. Una ipotesi che, oltre ad aprire a inquietanti scenari sulla motivazione che possa spingere a bypassare la filiera dei controlli fino al momento in cui la carne arriva sulle nostre tavole apre anche al problema della possibile conseguenza igienico-sanitaria di smaltimenti sommari e senza regole.

I volontari chiedono che venga accertata la provenienza delle carcasse che potrebbero anche appartenere ad «aziende agricole che producono e commercializzano prodotti alimentari». La risposta della Asl veterinaria non si è fatta attendere: pur non avendo diretta competenza rispetto a questo tipo di smaltimento, ha trasmesso tutto agli organi competenti affinché si provveda con «controlli per l'identificazione e registrazione (check list) nelle aziende del circondario».
Un importante primo passo per capire da dove provengano gli animali "sfuggiti" ai controlli. Resta, però, il dubbio sulle cause della morte. Sarà utile, inoltre, capire se tra i resti (soprattutto ossa) individuati dai runners nelle zone verdi a cavallo tra Cassino e Sant'Elia e queste carcasse possa esserci un collegamento. Oppure se siano rinvenimenti del tutto distinti.