In un giorno quasi raddoppiati i nuovi positivi. In 24 ore si è passati dai 77 di martedì ai 134 dell'ultimo bollettino. Torna a impennarsi il numero di morti, solo ieri sei.
Le vittime
Erano stati cinque i decessi nelle prime due giornate della settimana, ieri ne sono stati segnalati sei. Si tratta di quattro donne di 82 anni di Aquino, di 88 anni di Alatri, di 71 anni di Frosinone e di 82 anni di Pontecorvo e di due uomini di 85 anni di Ceprano e di 65 anni di Castelliri. Un settimo caso non è della provincia. La scorsa settimana i morti erano stati 19, mentre nelle due precedenti sempre 14.
I nuovi casi
Sono 134 i positivi al Covid in Ciociaria su 1.228 tamponi analizzati in base ai dati forniti dalla Asl.
Il tasso di positività risale al 10,91%. I nuovi positivi sono segnalati principalmente a Cassino 11, Ausonia e Pontecorvo 10, Ferentino 8, Isola del Liri 7, Anagni e Frosinone 6, Cervaro, Monte San Giovanni Campani e San Vittore del Lazio 5, tra i centri con almeno cinque nuovi casi. I 134 di ieri sono un salto all'indietro di diversi giorni: era dai 209 positivi del 9 gennaio che non se ne contavano tanti in Ciociaria. L'ultima volta in tripla cifra il 14 gennaio con 106. Ciò determina il rialzo del dato medio settimanale, ora a 79,66 (ieri 52,5), ancora inferiore agli 88,14 della precedente, la migliore dalla prima decade di ottobre, grazie ai 28 casi di lunedì. Se si eccettua questa cifra minima, era dal 15 gennaio che i dati diminuivano ogni giorno. E, infatti, i 134 casi sono anche il quinto peggior dato dell'anno. A gennaio hanno contratto il virus 2.195 persone per una media di 109,75 al giorno. Siamo sui livelli di dicembre, che ne ha 111,87 e ottobre, 113,81, ma molto distanti dai 219,6 di novembre. Da tale mese a oggi, tuttavia, si contano 15.779 contagi. Considerato che, finora, i contagiati sono 16.876, da novembre si è avuto il 93,5% del totale dei casi dall'inizio dell'emergenza a oggi.
I tamponi
I tamponi eseguiti rileva la Asl sono stati 1.228, di cui 664 molecolari e 49 antigenici ai drive in, 178 molecolari in ospedali e Rsa, 40 molecolari domiciliari, 35 molecolari pediatrici e 262 antigenici nell'ambito dello screening scolastico. In ospedale attualmente risultano ricoverati 265 malati di Covid-19, mentre sono liberi altri 79 posti letto, appositamente attivati dall'Asl di Frosinone per fronteggiare l'emergenza in questa delicata fase. Sono, invece, 363 i posti letto occupati da pazienti no-Covid, mentre altri 123 sono attualmente liberi.
Il tasso di positività
Riprende quota il tasso di positività, ieri al 10,91%. Si tratta del terzo dato più alto degli ultimi dieci giorni.
Solo l'11 gennaio, ma su appena 318 tamponi, al 14,15%, e il 14 gennaio con il 12,15% si era registrato un indice maggiore. Nel mezzo l'8,55% il 12 gennaio, l'8,11% il 13 gennaio, il 7,40% il 15 gennaio, il 7,31% il 16 gennaio, il 9,44% il 17 gennaio, il 6,96% il 18 gennaio e il 7,36% martedì. Ma tra l'ultimo e il primo dell'anno aveva toccato il 24,6% e il 28,12%.
I guariti
Si contano altri 151 negativizzati dopo i 193 del precedente bollettino con il totale settimanale che si attesta a 367 e quindi sopra la cifra dei nuovi positivi.
Dall'inizio dell'anno sono già 2.356 le persone che sono guarite dal virus, mentre da metà novembre è stata superata la soglia dei 9.600. I nuovi guariti sono segnalati da Cassino con 19, Frosinone e Ferentino con 10, Monte San Giovanni Campano con 8, Pontecorvo con 6, Isola del Liri con 5, Anagni e Cervaro con 4 e San Vittore del Lazio con 3, poi gli altri comuni.
I vaccini
Ieri intanto sono stati consegnati all'Asl di Frosinone i vaccini della Pfizer che non erano arrivati il giorno prima, un ritardo che aveva interessato tutto il Lazio e che preoccupava le autorità sanitarie. Nel Lazio a ieri sera sono stati eseguiti 120.024 vaccini, più 4.225 in un giorno. Di questi 8.948 sono stati somministrati dalla Asl di Frosinone, sempre quarta nel Lazio. Intanto i medici liberi professionisti, soprattutto i pediatri, e anche gli odontoiatri continuano a sollecitare un'accelerazione nelle procedure per consentire anche a questa categoria di medici, sempre in prima linea, e al momento esclusa, di essere vaccinata.