Tutti a giudizio, i tredici imputati e la società Tac Ecologica. Per l'operazione "Malaffare 2", condotta dai carabinieri forestali di Frosinone, coordinati dalla Direzione distrettuale antimafia della capitale, è quanto deciso dal gup del tribunale di Roma . Sotto accusa sono gli amministratori della società che gestiva il servizio di raccolta dei rifiuti in diversi centri dell'area Nord della Cociaria, ma anche in provincia di Roma, più alcuni tecnici comunali nonché la stessa Tac Ecologica, chiamata in causa per illecito amministrativo. Si tratta di Alfredo Coratti, 37 anni di Veroli, ex amministratore unico della Tac Ecologica, delle sorelle Santa, 50, e Daniela Elvira, 45, quindi di Francesco Partigianoni, 51, di Boville Ernica, collaboratore di Coratti, Giancarlo Gabriele, 55, di Frosinone, della Euroservizi 2000, Monica Pica, 48, di Frosinone, della Gabriele Group, Giuseppe Graziani, 62, di Piglio, responsabile dell'ufficio tecnico del Comune di Piglio, Katia Stirpe, 43, di Veroli, dell'ufficio tecnico del Comune di Collepardo, Giovanni Luciano Bellardini, 64, dell'ufficio tecnico del Comune di Sgurgola, Elio Zimpi, 58, dell'ufficio tecnico in convenzione del Comune di Cave, Vincenzo Bernardini, 67, di Paliano, dell'area tecnica del Comune di Roiate, Andrea Proietti, 40, di Piglio, dell'ufficio tecnico del Comune di Filettino, e Vittorino De Carolis, 66, di Fumone, dell'ufficio tecnico dello stesso Comune, difesi dagli avvocati Mario Pinchera, Giampiero Vellucci, Simone Galluccio, Nicola Ottaviani, Pierpaolo Dell'Anno, Enrico Pavia, Simona Gamba, Mario Felli, Calogero e Antonino Nobile, Andrea Dini Modigliani.

I fatti contestati vanno dal 2015 al 2016 fino a quando è scattata l'operazione dalla quale hanno preso il là anche altri procedimenti che hanno interessato la Tac Ecologica ("Urban Waste" e "Abbacchiopoli" a Frosinone, "Malaffare"a Cassino). L'accusa per i Coratti e Partigianoni è di aver gestito rifiuti Rsu senza autorizzazione. Per i magistrati la Tac Ecologica avrebbe accettato «rifiuti per operazioni non autorizzate» senza compiere «alcuna ulteriore operazione di gestione». Quindi, sostiene la Dda, essendo i rifiuti destinati al recupero, «la Tac Ecologica esercita attività, propedeutiche al successivo recupero» senza autorizzazioni. Ai quattro e agli allora responsabili degli uffici tecnici di Piglio, Collepardo, Sgurgola, Cave, Roiate, Filettino e Fumone si contesta il conferimento nel «centro di raccolta di Piglio della Tac Ecologica» di rifiuti dei Comuni «in violazione delle prescrizioni autorizzative, e in alcuni casi in assenza (come nel caso di Cave, Rocca di Cave o Roiate, non inclusi nell'atto autorizzativo), procurando un ingiusto vantaggio» alla Tac.

Ad Alfredo e Daniela Coratti, Gabriele e Pica è contestato l'aver smaltito alla Gabriele Group di Patrica «attraverso il trasportatore Euroservizi 2000, rifiuti erroneamente classificati», ovvero «codici "speculari" non pericolosi, a seguito di analisi assolutamente inesaustive al fine di escludere la presenza di sostanza pericolose». Ad Alfredo e Daniela Coratti è imputato lo scarico di rifiuti nella fossa di accumulo in violazione delle norme. Parti offese il ministero dell'Ambiente, la Regione e il Comune di Piglio. Parti offese sono il Comune di Piglio, la Regione Lazio e il ministero dell'Ambiente, ma nessuno al momento si è costituito in giudizio. La prima udienza è fissata al 17 giugno davanti al tribunale di Frosinone.