Salgono a quattro gli indagati per la morte del piccolo Mario Graziani, travolto da un trattore mentre studiava in un capanno con i compagni. La tragedia si è verificata lo scorso 9 ottobre in via Calanzio, a Sgurgola. Mario Graziani, 10 anni, a casa di un amico per studiare, non ce l'ha fatta a evitare l'impatto con il mezzo agricolo e così, mentre i due amichetti sono riusciti a mettersi in salvo, per lui non c'è stato scampo. Il sostituto procuratore Barbara Trotta, che indaga sull'episo dio, ha iscritto sul registro degli indagati altri due nominativi dopo quelli del titolare del trattore e dell'azienda produttrice del semirimorchio. Il pm, nel disporre un ulteriore accertamento tecnico irripetibile, ha indagato ora il compilatore del manuale delle istruzioni d'uso del rimorchio agricolo e il consulente della società che ha prodotto il manuale d'uso del trattore e, in modo particolare, del sistema frenante. Si tratta di tutte aziende di rilevanza nazionale, del Nord Italia.

Il magistrato ha convocato le parti per il19 gennaio alle ore 13 in procura per il giuramento dei periti che dovranno compiere le operazioni. Operazioni che, da ora, coinvolgeranno le altre società in modo da avere il quadro più ampio possibile, con riferimento ai dubbi emersi sulla completezza delle informazioni contenute nei manuali d'uso del trattore e del rimorchio. Occorrerà verificare perché il mezzo si è sfrenato e se le indicazioni fornite nelle istruzioni erano sufficienti a prevenire una simile eventualità, costata la vita al piccolo Mario. Già durante l'incidente probatorio, a fine anno, esteso al titolare dell'aziendal ombarda che ha prodotto il rimorchio, i tre consulenti della procura, gli ingegneri Leonardo Vita e Vincenzo Laurendi e l'ispettore Luca Gasbarra, hanno evidenziato la necessità di un accertamento sul sistema frenante del trattore.

Da qui la scelta di allargare il quadro degli indagati, onde evitare che le indagini preliminari possano risultare inficiate dalla mancata presenza di altri soggetti che avrebbero titolo ad assistere alle operazioni e, eventualmente, a nominare dei consulenti di parte. L'accertamento tecnico era stato sospeso a tal fine. Il reato per il quale si procede è omicidio colposo. Il proprietario del mezzo è difeso dall'avvocato Nicola Ottaviani, mentre il titolare dell'azienda produttrice del rimorchio dall'avvocato Vincenzo Galassi. Inoltre i tecnici dello Spresal, il Servizio per la prevenzione esicurezza negliambienti di lavoro, hannoeffettuato delleprove riproducendo le stesse condizioni al momento della tragedia.