Il tasso di positività scende ancora in Ciociaria. Ieri si è attestato all'8,11%. Su 1.257 tamponi effettuati i contagi sono stati 102. Ci sono stati pure 193 negativizzati. E 1 decesso: si tratta di un uomo di 93 anni residente a Gallinaro.
La situazione
Dunque, 102 nuovi casi, 3 in più rispetto a martedì. Mentre per due giorni consecutivi i negativizzati sono 193. A Cassino 14 nuovi positivi e 25 guariti, a Frosinone 9 contagi e 6 negativizzati. Pontecorvo: 8 nuovi positivi e 14 guariti. A Ceccano 7 casi positivi e 7 negativizzati. A Veroli i nuovi contagiati sono stati 5, i negativizzati 10. Ad Alatri 4 casi positivi e 2 negativizzati. A Sora 4 nuovi contagi e 12 guariti. Mentre a Coreno Ausonio 3 casi positivi e 1 negativizzato. Isola del Liri: 3 contagiati e 6 negativizzati. A Pofi 3 nuovi casi e 4 guariti. Dicevamo del tasso di positività, che misura il rapporto tra tamponi effettuati e casi riscontrati: è diminuito all'8,11%. Martedì era all'8,5%, lunedì al 14,15%.

Le fasi della pandemia
Siamo nella quarantaseiesima settimana dall'inizio della pandemia in provincia di Frosinone. Il primo caso fu registrato il due marzo 2020. Da allora sono trascorsi 318 giorni. Questo l'andamento: 45 casi l'undici gennaio, 99 il dodici, 102 il tredici. Per un totale di 246, media di 82 ogni ventiquattro ore. Nella quarantacinquesima settimana media giornaliera dei contagi pari a 119,85, nella quarantaquattresima di 165. Nella trentunesima settimana una media di 15 nuovi casi al giorno, nella trentaduesima 29,14. Proseguendo: 101,57 contagiati al giorno nella trentatreesima settimana, 183,28 nella trentaquattresima, 235,86 nella trentacinquesima, 292 (il picco) nella trentaseiesima, 224,28 nella trentasettesima, 225,71 nella trentottesima, 134,42 nella trentanovesima, 99,57 nella quarantesima, 106,28 nella quarantunesima, 106,28 nella quarantaduesima, 97,4 nella quarantatreesima. Le altre medie settimanali: 1,14 casi al giorno la prima, 7,4 la seconda, 15,85 la terza, 30,57 la quarta, 15,71 la quinta, 8,42 la sesta, 6,71 la settima, 5 l'ottava, 2 la nona, 1 la decima, 0,85 l'undicesima, 0,42 la dodicesima, 0,71 la tredicesima, 0,57 la quattordicesima, 0,57 la quindicesima, 0,14 la sedicesima, 0,57 la diciassettesima, 0,85 la diciottesima, 0 la diciannovesima, 0,57 la ventesima, 0,28 la ventunesima. E 0 casi nella ventiduesima.

Quindi, 1,14 nella ventitreesima e nella ventiquattresima, 5,85 nella venticinquesima, 14,14 nella ventiseiesima. E 6,2 nella ventisettesima. Poi 5,57 nella ventottesima. E 2,28 nella ventinovesima, 14,14 nella trentesima. A gennaio 1.585 contagi in tredici giorni: media di 121,92 ogni ventiquattro ore. Queste le medie mensili dei contagi che definiscono l'esatta e completa traiettoria della curva: 13,8 casi al giorno a marzo, 7,63 ad aprile, 0,83 a maggio, 0,46 a giugno, 0,35 a luglio, 5,16 ad agosto, 7,43 a settembre, 113,8 a ottobre, quando i nuovi casi sono stati 3.528. Poi il boom a novembre, con 6.588 contagiati. Per una media di 219,66 ogni ventiquattro ore. Infine, a dicembre 3.468 contagi, per una media giornaliera di 111,87. In tutto il 2020 in provincia di Frosinone si sono registrati 14.681 contagi da Covid-19. E 266 decessi.

Sempre per restare sul fronte dei decessi, a gennaio ce ne sono stati 27 in tredici giorni. Per una media di 2,07 ogni ventiquattro ore. A dicembre 98 morti positivi al Sars-Cov-2. Per una media di 3,16 ogni ventiquattro ore. A novembre erano stati 100: media di 3,33 al giorno. A marzo erano stati 25, ad aprile 23, a maggio 2, a giugno 8. Poi zero morti sia a luglio che ad agosto, 1 a settembre e 9 ad ottobre.

Le traiettorie della curva
Le persone che hanno contratto il virus in Ciociaria sono dunque 16.266. L'andamento è indicativo. Per superare i 1.000 casi ci sono voluti 209 giorni, dal due marzo al ventiquattro settembre. Per arrivare a 2.000 invece sono passati 24 giorni, dal venticinque settembre al diciotto ottobre. Poi, per oltrepassare i 3.000 casi, di giorni ne sono bastati 6, dal diciannove al ventiquattro ottobre. Ancora: da 3.000 a 4.000, appena 5 giorni, dal venticinque al ventinove ottobre. E da 4.000 a 5.000 soltanto 3 giorni: trenta ottobre, trentuno ottobre, primo novembre. Sono stati 4 i giorni per arrivare a 6.000: dal due al cinque novembre. 3 giorni per arrivare da 6.000 a 7.000: dal sei all'otto novembre. Proseguendo, 5 giorni per arrivare e superare quota 8.000: dal nove al tredici novembre. E 5 giorni pure per oltrepassare i 9.000: dal quattordici al diciotto novembre. Mentre da 9.000 a 10.000 sono trascorsi 3 giorni: dal diciannove al ventuno novembre. Infine, da 10.000 a 11.000 casi i giorni passati sono stati 7, dal ventidue al ventotto novembre. Da 11.000 a 12.000 di giorni ne sono trascorsi 10: dal ventinove novembre all'otto dicembre. Poi 9 giorni (dal nove al diciassette dicembre) per passare da 12.000 a 13.000 casi.

Infine, 10 giorni per passare da 13.000 a 14.000 contagi, vale a dire dal diciassette al ventisette dicembre. Mentre per arrivare a 15.000 casi di giorni ne sono trascorsi 7: dal ventotto dicembre 2020 al tre gennaio 2021. Infine, 7 giorni pure per passare da 15.000 a 16.000: dal quattro al dieci gennaio. Questa dunque la sequenza completa: 209-24-6-5-3-4-3-5-5-3-7-10. Quindi, 9-10-7-7. Per il resto, ci sono altresì 12.177 guariti, il 74,86% dei contagiati. In isolamento domiciliare in provincia di Frosinone ci sono 1.785 positivi.

La profilassi
Nel Lazio (dato aggiornato alle 18.30 d ieri) sono state effettuate 84.764 vaccinazioni, 5.169 nella giornata di ieri. Alla Asl di Frosinone 7.013. L'Azienda Sanitaria è la quarta tra i venti hub della regione. Davanti soltanto la Asl Roma 1 (9.311), la Asl Roma 2 (8.108) e la Asl Roma 5 (7.224). Sul sito salutelazio.it l'aggiornamento è in tempo reale. Nel Lazio 52.184 dosi vaccinali sono state somministrate a donne, 32.580 a uomini. C'è poi la divisione per fasce di età: 247 a persone in età compresa tra i 16 e i 19 anni, 10.081 tra i 20 e i 29 anni, 14.429 tra i 30 e i 39 anni, 17.893 tra i 40 e i 49 anni, 22.220 tra i 50 e i 59 anni, 13.762 tra i 60 e i 69 anni, 1.975 tra i 70 e i 79 anni, 2.593 tra gli 80 e gli 89 anni, 1.564 a persone con oltre 90 anni.

È terminata, anche alla Asl di Frosinone, la somministrazione a sanitari e Rsa della prima dose dei vaccini della Pfizer Biontech. Tra pochi giorni inizieranno i "richiami". Per quanto concerne Pfizer, infatti, la seconda dose va somministrata dopo ventuno giorni. Alessio D'Amato ha detto: «In campo i medici di medicina generale anche per gli over 80, che nella nostra regione sono oltre 460.000. Con loro si inizierà con il vaccino Moderna». Ieri alla Asl di Frosinone riunione operativa per definire i vari aspetti legati alla somministrazione del vaccino Moderna, di cui sono state consegnate all'Italia 47.000 dosi. Per il Lazio ce ne saranno circa 5.000. Il vaccino Moderna può essere conservato ad una temperatura di meno 20 gradi, più alta rispetto a quella prevista per Pfizer (-75°C). Il vaccino Moderna deve essere somministrato in due dosi da 100 microgrammi a ventotto giorni di distanza. Mentre il vaccino di Pfizer in due dosi da 30 microgrammi a ventuno giorni di distanza.
Si attendono le linee guida nazionali sul versante della distribuzione. Per adesso la certezza è che sarà somministrato agli over 80, per la vaccinazione dei quali D'Amato intende coinvolgere i medici di famiglia, che a loro volta dovranno essere vaccinati. Poi bisognerà vedere per esempio quali saranno le indicazioni per le categorie fragili.

Verso il nuovo decreto
Il ministro della salute Roberto Speranza ha illustrato in Parlamento le nuove misure contenute nell'ormai prossimo Dpcm, atteso per venerdì. Speranza ha parlato di «peggioramento generale della situazione». Argomentando: «Aumentano le terapie intensive, l'indice Rt e focolai sconosciuti. Non facciamoci fuorviare, l'epidemia è nuovamente in una fase espansiva. Non c'è altra strada che l'unità per affrontare l'emergenza più grave dal dopoguerra. Attenzione, il virus è tornato a circolare molto pericolosamente.

Quando tutti i parametri peggiorano contemporaneamente abbiamo l'obbligo di prendere nuove misure e il governo ritiene inevitabile prorogare al 30 aprile lo stato di emergenza». Speranza ha confermato l'intenzione di mantenere il divieto di spostamento anche in zona gialla e il divieto di asporto dopo le 18 dai bar, con l'ingresso in area arancione di tutte le regioni a rischio alto. Poi ci sono i dati del monitoraggio dell'Agenzia Nazionale per i Servizi Sanitari Regionali (Agenas) relativi al 12 gennaio. Dati dai quali emerge che le terapie intensive occupate da pazienti Covid sono tornati, a livello nazionale, sopra la soglia d'allerta del 30%, attestandosi al 31%. Per quanto concerne il nuovo Dpcm, il punto fondamentale è la conferma dell'inasprimento del valore Rt, cioè l'indice che misura la trasmissione del contagio. Con 1,25 una Regione viene collocata in fascia rossa. Prima occorreva l'1,50. Mentre con 1 si entra in fascia arancione (prima era 1,25). Il Lazio è rimasto costantemente in zona gialla. Ora è tra le regioni che potrebbero finire nella fascia arancione.