«Nessuno si sottragga alle responsabilità del proprio ruolo». A battere il colpo è la Cisl provinciale che invoca un ruolo da protagonista nel nuovo scenario dell'automotive da parte di tutti gli attori, territoriali e non. In ballo c'è il futuro industriale dell'intera provincia laddove Fca resta, nel mercato locale, un'ammiraglia della produttività e dell'occupazione. Se gli operai diretti sono scesi da 4.300 a 3.400, l'indotto ne conta tragli 8.000 e i 9.000 e copre non solo l'area ciociara ma pure la regione, con alcune aziende fornitrici sparse anche nel Belpaese. Un circuito che vive sotto un'unica stella e che risente pesantemente delle flessioni della casa madre. Solo che ieri l'interlocutore era Fca e oggi si chiama "Stellantis".

Ecco allora la necessità di un ruolo incisivo e di azioni concrete, come la ripresa dei confronti e la sintesi dei tavoli tematici aperti dalla Regione. Anche perché, come ribadito dal segretario nazionale Uliano, il 2021 non sarà certo roseo e la "battaglia" vera è la piena occupazione nello stabilimento di Cassino, uno dei più all'avanguardia del gruppo e l'unico dove si costruiscono i "sogni" che corrono lungo la gamma del lusso. Lo scenario che si prospetta nell'anno appena cominciato vede un peggioramento dei volumi di produzione di un ulteriore 20% a causa della fine serie di Giulietta e per tutto il 2021 si dovrà ricorrere all'utilizzo di ammortizzatori sociali.

La Cisl incalza
A ribadire numeri e, soprattutto, l'esigenza di un maggiore protagonismo sono Enrico Capuano, segretario generale della Cisl Frosinone e Fabio Bernardini della Fim-Cisl provinciale. «Il settore dell'automotive è da anni fortemente condizionato dalla necessità di grandi risorse finanziarie, e nuove tecnologie per far fronte ai cambiamenti in atto sulla mobilità, sul cambio delle motorizzazioni e il continuo lancio di nuovi prodotti tecnologicamente più avanzati e rispettosi delle normative a salvaguardia dell'ambiente. Anche per queste ragioni la nascita di Stellantis deve rappresentare, se ogni soggetto istituzionale (nazionale, regionale e territoriale) svolgerà un ruolo attivo in tale contesto, una grossa opportunità per gli stabilimenti italiani e la loro prospettiva futura». E ieri, proprio per approfondire i temi legati al ruolo che come sindacato rappresentano in tale contesto, «abbiamo coinvolto le strutture regionali, di federazione ai vari livelli, e confederali al fine di aprire un confronto concreto e fattivo sullo scenario che riguarda il contesto provinciale ed in particolare il territorio del Cassinate. I dati ci rappresentano che dal 2017 i volumi produttivi dello stabilimento di Cassino sono purtroppo in continua flessione, toccando il dato più basso in assoluto nel 2020 con una produzione di 53.422 autoveicoli rispetto ad una capacità produttiva di oltre 350.000 (15,26 % di produzione reale rispetto alla capacità produttiva). Le speranze per un incremento degli attuali numeri, a condizione che il mercato risponda in modo positivo, sono riposte sui due importanti restyling di Giulia e Stelvio,acuisi unirebbe,nonprimadi novembre 2021, il nuovo modello Suv Maserati "Grecale", costruito su piattaforma premium con motorizzazione ibrida».

Un punto di forza, più volte rimarcato, è la consapevolezza che il gruppo Stellantis, oggi come oggi, ha solo Cassino che produce nel segmento premium. Ma una risalita vera si potrebbe avere esclusivamente con altri prodotti a "marchio unico"! «Ma continua la Cisl questa opportunità deve realizzarsi attraverso uno sforzo univoco, tra tutti i soggetti che avranno la responsabilità di traguardare questa scommessa, per realizzare condizioni di reale competitività e a creare strumenti, oggi inesistenti, finalizzati ad attrarre gli interessi di una multinazionale a trazione francese. Abbiamo bisogno di essere concreti e nessuno oggi deve sottrarsi alle responsabilità del ruolo che ricopre per scrivere pagine che rappresenteranno il futuro industriale della nostra provincia».