Il Lazio resta in zona gialla. nessun inasprimento dei divieti, dunque, anche se una serie di limitazioni restano valide. L'annuncio è arrivato nel pomeriggio di ieri dal ministero: «Il ministro della Salute, Roberto Speranza, sulla base dei dati e delle indicazioni della cabina di regia firmerà in serata (ieri, ndr) una nuova ordinanza che andrà in vigore a partire da domenica 10 gennaio.
Passano in area arancione le regioni Calabria, Emilia Romagna, Lombardia, Sicilia e Veneto».

Intanto, in provincia di Frosinone, si registra un prevedibile rialzo del numero dei positivi dopo l'altrettanto fisiologico calo seguito al giorno di festa dell'Epifania. Si contano, inoltre, due vittime, come pure un cospicuo numero di guariti, 142.

I decessi
La lista delle persone sconfitte dal virus si allunga con i nomi di un uomo di 69 anni di Fontechiari e di un uomo di 88 anni di Castrocielo. Con loro le vittime di questa settimane diventano 12. La scorsa settimana, poi chiusa a 14 i decessi a venerdì erano 13, dal 21 al 25 dicembre erano sempre 12, ma poi erano saliti a 20 nei due giorni successivi. E ancora tra il 14 e il 18 dicembre erano 23 su 29 totali dell'intero periodo, tra il 7 e l'11 dicembre erano 13 su 21, e tra il 30 novembre e il 4 dicembre erano 19 su 24. A gennaio si registrano già 15 decessi in otto giorni, poco meno, dunque, di due ogni 24 ore.

Il tasso
Continuano a salire, però, i contagi. Ieri ne sono stati comunicati 127, più del doppio del giorno precedente, che scontava, però, il calo dei tamponi dell'Epifania. I test eseguiti sono stati, invece, 1.216 (contro i 377 del precedente bollettino) con il tasso di positività che scende dal 16,18% di giovedì al 10,44%, il più basso dell'ultimo periodo tranne il dato del 2 gennaio, che però era riferito a pochi tamponi effettuati a capodanno.
Questo l'andamento dell'indice di positività da Natale a ieri: 22,05%, Santo Stefano 21,25%, 27 dicembre 14,49%, il giorno dopo 11,08%, 29 dicembre 13,03%, 30 dicembre 18,33%, l'ultimo dell'anno 24,6%, capodanno 28,12%, 2 gennaio 9,20%, 3 gennaio 15,63%, 4 gennaio 12,07%,5 gennaio10,61%, Epifania 14,53%, 7 gennaio 16,18%. In questi quindici giorni la media del tasso di positività è stata del 16,10%. Un dato elevato, superiore spesso ai valori registrati nel Lazio e nel resto del Paese.

I nuovi positivi
I segnalati di ieri sono prevalentemente del Sud della provincia: Cassino guida l'incremento giornaliero dei positivi con 28, quindi Cervaro 12, poi anche Pontecorvo 6, San Vittore del Lazio 5, Piedimonte San Germano e Roccasecca 4, nel mezzo Sora 10, Alatri 5 e Arpino 4. In questa settimana si contano poco meno di seicento nuovi casi 589 per la precisione) per una media di 117,8 che si sta riattestando su valori più vicini a quelli delle precedenti settimane. L'ultima, invece, si era chiusa con più di mille casi (1.155) per una media, nell'arco delle24 ore, di165. Fin lì, per un mese, il dato della settimana aveva oscillato sui circa cento casi: 97,43 nel periodo chiuso il 27 dicembre, il migliore dell'ultima fase, 106,3 nelle settimane 14-20 e 7-13 dicembre, 99,57 in quella 30 novembre-6 dicembre, quindi prima ancora numeri più alti con 134,42 dal 23 al 29 novembre e 225,71 tra l 16 e il 22 novembre, 224,29 nelle giornate dal 9 al 15 novembre, fino al picco di 2.044 casi totali per una media quotidiana di 292 tra il 2 e l'8 novembre, anticipato da un 235,86 a fine ottobre (26-1° novembre).

Gennaio, per il momento, registra il superamento dei mille casi, con 1.089 per una media di 136,13, seconda dietro solo i 219,6 di novembre e prima pure de 113,81 di novembre e dei 111,87 di dicembre. Non a caso, in questa settimana, si contano già tre giornate oltre i 120 casi con una punta di 209 il 6 gennaio, in quella precedente, invece, per cinque volte si era andati oltre quota140, toccando perfino i 279 casi a capodanno.

I negativizzati
Sono142 i guariti di ieri. Per la prima volta nella settimana, con l'eccezione di lunedì, sono più i negativizzati dei nuovi casi. I guariti di gennaio sono 755 (94,37 al giorno e dunque meno rispetto ai nuovi casi), mentre da metà novembre a oggi è stata superata quota 8.000. A dicembre erano stati 3.835 (123,70 al giorno). Si tratta di numeri che risentono dell'impenna ta di casi di novembre. Ora bisognerà valutare l'impatto delle giornate di festa sui nuovi casi e sulla paventata terza ondata.

Fascia gialla
Il temuto passaggio del Lazio in zona arancione con tutta una serie di restrizioni ulteriori non c'è stato. Il presidente della Regione Lazio Nicola Zingaretti commenta così la decisione: «Il Lazio è ancora in fascia gialla, ad oggi l'unica regione italiana a non avere mai cambiato colore. Un risultato importante frutto senza dubbio delle scelte fatte in questi mesi ma soprattutto del rispetto delle norme da parte dei cittadini laziali, a cui va il mio ringraziamento. Non possiamo abbassare la guardia però. I dati di questi ultimi giorni ci dicono chiaramente che la fine dell'emergenza è ancora lontana e la curva dei contagi continua a crescere. Per questo serve, fino a che non avremo una vaccinazione di massa, continuare in questa direzione: rispettando le regole, mantenendo comportamenti rigorosi e applicando tutte le misure di prevenzione. Solo in questo modo potremo contenere efficacemente la diffusione del virus».

L'assessore alla Sanità Alessio D'Amato aggiunge: «Il Lazio è tra le grandi regioni quella che è sempre rimasta in zona "gialla", ma questo non significa un semaforo verde anzi bisogna aumentare il rigore poiché l'andamento potrebbe peggiorare. In questa ultima settimana sono raddoppiati il numero di nuovi focolai di trasmissione in particolar modo relativi ad ambito familiare ed è aumentata la percentuale di positività nei tamponi effettuati. Questo ci deve portare alla massima cautela».

Restare in fascia gialla, però, non comporta un "liberi tutti". Sarà vietato uscire dal Lazio se non per comprovati motivi (lavoro, salute, necessità) e con l'autocertificazione, oggi e domani saranno chiusi i centri commerciali e le altre attività commerciali (tranne quelle autorizzate a restare aperte come alimentari, farmacie, edicole, librerie, tabaccherie e altri presenti nella lista delle deroghe), bar e ristoranti chiudono alle18, mentre fino alle 22 si può usufruire del servizio di asporto o di consegna a domicilio. Consentite le visite a familiari e conoscenti a patto di muoversi al massimo in due più eventuali figli minori di 14 anni o disabili. Qualche deroga in più per i residenti dei comuni fino a 5.000 residenti che potranno spostarsi entro un raggio di trenta chilometri, anche fuori regione. Ci si potrà trasferire nelle seconde case, a patto che siano all'interno del territorio regionale. In ogni caso è sempre consentito il rientro nel luogo ove si ha la residenza il domicilio.