Nei prossimi giorni Comune e Provincia s'incontreranno per discutere del futuro del palazzo degli studi "Simoncelli", nel centro della città. Sul finire del 2020 gli studenti dell'istituto hanno seguito le operazioni di demolizioni del corpo scala dell'edificio, oggi terminate. Dopo le opere di fondazione e gli approfondimenti tecnici del caso, ora ci si aspetta di vedere i pali di fondazione per riedificare la struttura in cemento armato demolita. Intanto è stata realizzata un'ulteriore barriera di separazione tra i corpi di fabbrica esistenti; si tratta della terza barriera di protezione per tutelare studenti, docenti e personale Ata.

Ma forse tutto questo non servirà perché l'istruttoria, che porterà a redigere le documentazioni per l'intervento su quello stabile, ancora è aperta. In poche parole non è ancora stato deciso se il palazzo degli studi "Simoncelli" verrà adeguato alla normativa attuale oppure verrà abbattuto. Il gruppo di progettisti incaricati dalla Provincia di Frosinone è al lavoro in stretto contatto con il sindaco Roberto De Donatis, dato che la proprietà dell'edificio è pur sempre del Comune. Il problema lo ha spiegato a più riprese il primo cittadino sorano: per il "Simoncelli" ci sono due finanziamenti, scollegati tra loro, e questo fa venir meno un intervento concertato.

Insomma, ad oggi la ditta ha tutto in regola per continuare il lavoro di rifacimento della scala anche perché per tale intervento c'è un finanziamento, ma potrebbe accadere, se non si trova una strada alternativa, che il restante edificio venga buttato giù durante la fase di ricostruzione del corpo scala. Ci troveremmo davanti a una condizione singolare: ora, dopo l'abbattimento del corpo scala, gli alunni svolgono regolarmente lezione, mentre se l'orientamento sarà quello della nuova costruzione l'edificio verrà raso al suolo, con il nuovo corpo scale inutilizzato. Sicuramente si dovrà trovare una soluzione per gli studenti del "Simoncelli" perché in entrambi i casi la scuola sarà oggetto di lavori e perciò bisognerà individuare altri spazi per i liceali, ma anche per i piccoli alunni del primo istituto comprensivo.