Quasi un mese e mezzo di ricoveri, di terapie e preghiere. E proprio ora che da qualche giorno si era negativizzato è morto a 38 anni anni, al Policlinico Umberto I, lasciando un vuoto immenso in più di una comunità.

Emilio Colino, originario di Esperia, era risultato positivo al Covid oltre un mese fa, iniziando un lungo calvario.
Prima a Cassino, poi a Roma. Una forma aggressiva del virus, una lotta strenua di medici e infermieri per quel ragazzone, padre di due bambini. Poi un leggero miglioramento, negli ultimi giorni, aveva fatto ben sperare. Invece la scorsa notte la terribile notizia: Emilio non ce l'ha fatta.

Una beffa, se si pensa a quel tampone risultato dopo tanto negativo. Difficile credere che la crisi che ha portato alla sua morte non sia in qualche modo legata alla lunghissima battaglia affrontata.

Affranta l'intera comunità di Esperia, dove il trentottenne era molto conosciuto per il suo impegno nel sociale: presidente dell'associazione "Gioventù Esperiana", promotore di "Esperia cabaret" che ha portato in paese molti artisti. Ma Emilio era conosciuto anche a Cassino, Vallemaio, Selvacava e in tutto il circondario per la sua passione calcistica: ex dirigente di diverse società calcistiche della zona e grandissimo appassionato di calcio.

«Non mancava mai un suo messaggio dopo ogni partita» scrivono alcuni gruppi dilettantistici, ricordandone la sua grande disponibilità. Suo padre, originario di Sessa Aurunca, negli anni Settanta si trasferì a Esperia per lavoro come carabiniere nella locale stazione. Emilio, esperiano doc, ne ha ereditato il rigore e l'impegno: guardia giurata molto apprezzata in un'azienda di sicurezza per lo stabilimento Fca. Proprio i suoi colleghi della Fca Security hanno voluto dedicargli un ultimo saluto.

Il sindaco di Esperia, Giuseppe Villani, ha espresso vicinanza alla moglie, ai figli e alla famiglia. «Perdiamo una persona amata da tutti, attiva e sempre disponibile.
Una tragedia» ha commentato sconvolto. «Uno schiaffo in faccia alla nostra coesa comunità di cui Emilio era davvero parte integrante, attivo e sempre pronto a  organizzare qualcosa». I funerali si terranno giovedì.

La tragedia del Covid si è abbattuta ieri sulla comunità di Esperia. Il 2021 si apre nel peggiore dei modi. Il virus questa volta si è portato via Emilio Colino, trentotto anni, padre di famiglia, ricoverato da diverso tempo al Gemelli a Roma, dove ha combattuto, invano, con tutte le sue forze contro la malattia.

La notizia della sua morte è stato uno schiaffo in faccia per il piccolo centro. Sconvolto il sindaco Giuseppe Villani che ricorda Emilio, innamorato di Esperia, tanto da dare vita a diverse iniziative con le associazioni locali.

Nato da un padre originario di Sessa Aurunca, che negli anni Settanta si trovò a Esperia per svolgere il servizio da carabiniere nella locale stazione, Emilio si è sempre sentito esperiano doc e insieme ai suoi coetanei ha presto organizzato eventi e manifestazioni volte a valorizzare e custodire le tradizioni del paese.

Un bravissimo ragazzo, lo dipingono tutti i suoi amici e parenti. Affranta la moglie; ancora ignari i bambini, troppo piccoli per comprendere che un virus con la corona ma che di regale non ha nulla si è portato via il loro papà proprio mentre erano in attesa della Befana.

Emilio era anche molto apprezzato sul posto di lavoro: era una guardia giurata e si occupava della sicurezza nello stabilimento della Fiat.

di: La Redazione