Con le assemblee degli azionisti di Psa e Fca è nato ufficialmente ieri il quarto costruttore automobilistico mondiale con 8,1 milioni di auto vendute, 400.000 dipendenti e oltre 180 miliardi di fatturato. Il valore della fusione è di 43 miliardi, le sinergie annuali previste ne valgono cinque.

Il nuovo gruppo Stellantis, 15 marchi, ha l'obiettivo di creare un leader mondiale nella mobilità sostenibile che dal 18 gennaio sarà quotato a Milano e Parigi e dal 19 a New York. «Stellantis rappresenta l'unione di due partner che condividono la stessa mentalità. Due realtà che si alleano per costruire qualcosa di unico». Così John Elkann ha battezzato le nozze tra Fca e Peugeot nel corso dell'assemblea della holding della famiglia Agnelli che oggi ha dato il via all'operazione, subito dopo l'analoga assemblea di Psa, con oltre il 99,1% dei voti.

La fusione sarà perfezionata il 16 gennaio. «Vogliamo avere un ruolo di primo piano nel prossimo decennio, che ridefinirà la mobilità, proprio come hanno fatto i nostri padri fondatori con grande energia negli anni pionieristici - ha detto con orgoglio Elkann - La fusione proposta con Groupe Psa è un ulteriore coraggioso passo avanti nel nostro viaggio». Fca e Psa prevedono di perfezionare la fusione il 16 gennaio 2021. Lo hanno comunicato i due gruppi automobilistici in una nota, indicando che il perfezionamento arriva a seguito delle approvazioni assembleari odierne e dell'ottenimento delle ultime autorizzazioni normative nel corso del mese scorso, tra cui in particolare da parte della Commissione europea e della Bancacentrale europea.

Inoltre, la negoziazione delle azioni ordinarie Stellantis avrà inizio lunedì 18 gennaio sul mercato telematico azionario di Milano e su Euronext Paris e martedì 19 gennaio sul New York Stock Exchange. Cosa cambierà per Fca e, quindi, per Cassino? Molto ottimista si dice la Fim-Cisl che con Fernando Uliano spiega: «Il gruppo Stellantis rappresenta una grossa opportunità per il gruppo Fca, per gli stabilimenti italiani e la loro prospettiva futura, soprattutto per la messa in sicurezza dell'occupazione. Il settore dell'automotive è fortemente condizionato dalla necessità di grandi risorse finanziarie, di capitali e tecnologiche per far fronte ai cambiamenti in corso sulla mobilità e sul cambio delle motorizzazioni. Con la fusione di Fca e Psa in Stellantis, nasce il quarto costruttore al mondo di automotive, con tecnologie, stabilimenti produttivi e una rete commerciale globale, possono determinarsi sinergie, vantaggi su piattaforme e modelli per affrontare positivamente questi cambiamenti senza mettere in pericolo l'occupazione. Come Fim-Cisl presidieremo con determinazione le scelte e i piani industriali futuri di Stellantis per evitare contraccolpi su stabilimenti e occupazione, per questo abbiamo chiesto un incontro con l'ad Carlos Tavares e inoltrato la richiesta di incontri sindacali ai vari livelli da quello nazionale, europeo e mondiale».

La Fiom con De Palma e Re David argomenta: «La nascita del gruppo Stellantis è un cambiamento storico per l'industria automobilistica. Questo cambiamento in Italia può rappresentare una possibilità di invertire un trend sul piano produttivo, occupazionale. C'è un potenziale enorme di capacità di ricerca e sviluppo, di progettazione, di componentistica e di assemblaggio su cui investire. Questa è la parola su cui aprire ad una svolta. La Fiom chiede l'apertura di un confronto con il Governo su tre punti: una legge sulla democrazia e partecipazione dei lavoratori sulle scelte industriali; risorse straordinarie per un piano di rigenerazione dell'occupazione; produzioni che incontrino le necessità della nuova mobilità». Oggi, intanto, la Fim-Cisl farà il punto sui dati delle immatricolazioni del 2020 in una apposita conferenza stampa.