La Polizia di Stato esegue una misura di custodia cautelare in carcere nei confronti di un uomo per il reato di maltrattamenti in famiglia. Il pregiudicato, già arrestato in passato per lo stesso reato, per anni ha costretto sua madre a subire ogni genere di vessazione. Nella mattinata odierna, personale della Squadra Mobile della Questura, ha dato esecuzione all'ordinanza di custodia cautelare in carcere nei confronti di un quarantenne, residente nel capoluogo, per il reato di maltrattamenti in famiglia.

L'uomo, già noto alle forze dell'ordine per lo stesso reato, tanto che in passato era già stato arrestato ed aveva anche scontato la misura degli arresti domiciliari, dopo un periodo di apparente tranquillità, successiva alla sua scarcerazione, aveva ricominciato con i suoi comportamenti aggressivi e vessatori nei confronti della madre. In particolare lo stesso da alcuni mesi aveva ripreso a chiedere con insistenza soldi alla madre, denaro che gli occorreva per acquistare sostanza stupefacente.

Al rifiuto della donna il pregiudicato la copriva di insulti di ogni genere, tutto questo spesso avveniva anche nel negozio gestito dalla vittima, alla presenza di dipendenti e clienti. Il soggetto inoltre da qualche tempo aveva iniziato a perseguitare la madre non solo durante il giorno ma anche di notte. Alcune volte si è introdotto in casa della genitrice, appropriandosi di oggetti che le appartenevano e gettandoli dalla finestra nel cortile di casa, in un paio di occasioni, non riuscendo ad ottenere i soldi per l'acquisto della droga, ha danneggiato l'auto della vittima, forando le gomme e distruggendo il lunotto posteriore con una mazza.

Di fronte all'aggravarsi dei comportamenti messi in atto dal figlio la poverina è stata costretta a richiedere di nuovo l'aiuto della Polizia di Stato e della Magistratura, consapevole che ogni tentativo di recupero si è rivelato vano, sebbene in passato avesse cercato di aiutare in ogni modo suo figlio. Il Giudice per le Indagini Preliminari ha accolto la richiesta di applicazione della misura cautelare più afflittiva della custodia cautelare in carcere, avanzata dal Pubblico Ministero della Procura della Repubblica di Frosinone a seguito delle risultanze dell'attività investigativa svolta dagli agenti della Squadra Mobile, proprio in considerazione della storia di maltrattamenti che ormai si protrae da diversi anni.
Il quarantenne, su disposizione dell'Autorità Giudiziaria procedente, è stato condotto presso la Casa Circondariale di Frosinone.