Il cumulo di rifiuti davanti all'ecocentro, in località Santa Rosalia, ancora è lì dopo quattro anni. Nessuno finora lo ha rimosso. Il motivo? Perché in quella "collinetta" informe di scarti più volte è stato trovato dell'amianto.

Per la loro rimozione è in corso da tempo un iter lungo e tortuoso che sembra non arrivare mai alla fine. Con la determinazione dirigenziale 418 del 27 ottobre 2020 il Comune ha approvato il verbale di ultimazione del servizio e risoluzione consensuale del contratto ed è stato liquidato alla ditta Eco Transfer Srl il saldo dovuto di 18.157 euro più Iva, per un totale di 19.973 euro.

A frenare le operazioni non è stata soltanto l'emergenza epidemiologica che ha sospeso i lavori dal 22 marzo permettendo la ripresa delle attività solo il 29 maggio dello scorso anno, ma anche la possibile presenza di amianto che ha costretto ad adottare protocolli diversi e più complessi.

Nell'ottobre del 2017 l'amministrazione comunale approvò una perizia tecnica per la rimozione del cumulo di rifiuti abbandonati proprio accanto all'ecocentro. Fu avviata un'indagine di mercato per individuare l'operatore al quale affidare la selezione, il prelievo, il trasporto e lo smaltimento degli scarti. Vennero stanziati complessivamente 50.279 euro.

Nella fase di avvio della rimozione fu rinvenuto sotto il cumulo e anche sul lato nord della "collinetta" del materiale con sospetto contenuto di amianto. Le operazioni furono sospese per ben due volte e dalle analisi di laboratorio giunse la temuta conferma: c'era dell'amianto. Fu informata la Asl e l'area venne transennata.

Il prosieguo delle operazioni ha evidenziato che il cumulo non ha una composizione omogenea, come inizialmente ipotizzato nel rapporto di prova del 2017 e pertanto si rende necessario rivedere la caratterizzazione dei rifiuti e rimodularne le quantità e le tipologie. Perciò l'amministrazione comunale ha optato per la risoluzione consensuale del contratto con la ditta incaricata.