Ingressi mattutini in due fasce orarie (8-10), doppi turni in uscita, in classe anche il sabato, più mezzi pubblici per il trasporto degli alunni, invito ai sindaci alla rimodulazione degli orari di apertura e chiusura delle attività commerciali e degli uffici pubblici per consentire alle famiglie una migliore organizzazione della giornata e per alleviare eventuali disagi derivanti dalla nuova organizzazione.

È questo il piano di rientro a scuola in provincia di Frosinone dal 7 gennaio 2021 delineato dal documento operativo, firmato il 23 dicembre dal prefetto di Frosinone Ignazio Portelli, e dalle schede tecniche allegate.

Turni di ingresso e di uscita
Dal 7 gennaio riprenderanno in presenza le attività didattiche per le scuole superiori al 75% della popolazione studentesca. «Il ritorno della didattica prevalentemente in presenza  - scrive il prefetto - deve avvenire nel rispetto delle indicazioni volte a garantire il necessario raccordo con il sistema di trasporto pubblico locale che prevede, come prima misura di contenimento della diffusione del contagio, la capienza massima del 50% dei posti consentiti dalla carta di circolazione del mezzo di trasporto. Da ciò deriva la necessità di prevedere più fasce orarie di ingresso, cui ne corrisponderanno altrettante in uscita, così da suddividere gli studenti su un numero maggiore di mezzi di trasporto».

Il primo ingresso sarà alle 8 per il 40% degli studenti che ogni giorno sono impegnati in presenza e ad entrare saranno le classi del biennio (prime e seconde); il secondo, riservato al triennio (terze, quarte e quinte), è alle 10 e interesserà il restante 60% degli alunni in presenza, avendo cura, in entrambe le ipotesi, di garantire l'unitarietà dei gruppi-classe in entrata e in uscita.

«Nel corso degli incontri  - prosegue il prefetto di Frosinone - si è convenuto di articolare, ove già non previsto dalla autonomia organizzativa degli istituti scolastici, l'attività didattica su sei giorni settimanali». Si torna a scuola, quindi, anche il sabato, bypassando, ad esempio a Frosinone, l'ordinanza sindacale che aveva suggerito una distribuzione su cinque giorni delle lezioni con l'obiettivo di ridurre la concentrazione di polveri sottili per la parte legata al traffico e al riscaldamento degli istituti. Il ritorno tra i banchi il sabato «consente -si legge nel documento - anche in questa provincia di ridurre la popolazione scolastica (circa il 63%) con conseguenze deflattive sui trasporti dei servizi pubblici.
Ove questi orari non fossero rispettati, le simulazioni svolte dalle aziende di trasporto pubblico segnalano un rischio elevato di superamento della soglia massima del 50% di riempimento dei mezzi pubblici, cosa che condurrebbe a non poter accogliere a bordo tutti gli studenti in attesa alle fermate oppure ad assembramenti pericolosi per la salute. Si tratta di una eventualità da scongiurare, ed è per questo che gli orari indicati devono essere rispettati rigorosamente».

La giornata scolastica avrà durata di cinque ore, per cui i turni di uscita sono stati individuati nelle 13 e nelle 15.
Una rimodulazione dell'orario che potrebbe comportare una maggiore permanenza a scuola degli insegnanti che hanno, ad esempio, lezione in prima e in quinta, tanto che qualcuno potrebbe entrare alle 8 e uscire alle 15. Una riorganizzazione che finisce per riverberarsi anche sul resto delle attività. «In virtù di questa pianificazione - continua il prefetto - sarebbe opportuno che i sindaci rimodulino gli orari di apertura e chiusura delle attività commerciali, produttive e degli uffici pubblici al fine di alleviare le difficoltà nell'organizzazione della vita delle famiglie che potrebbero derivare dai nuovi orari di ingresso a scuola ed evitare congestionamenti e assembramenti».

Il tpl
Per potenziare il trasporto pubblico locale la Regione ha avviato una gara da 4 milioni per implementare le corse Cotral tramite il ricorso a operatori privati. In più, un'altra gara da 19 milioni è stata bandita recentemente per l'individuazione di ulteriori privati. Inoltre, in caso di necessità, i sindaci possono chiedere alla Regione altre risorse finanziarie per potenziare i servizi di trasporto pubblico comunale. Per gli utenti dei mezzi valgono le solite regole: distanza interpersonale di un metro alle fermate, uso permanente della mascherina, accesso al mezzo con temperatura corporea non superiore a 37,5° e solo in assenza di contatti con positivi nei 14 giorni precedenti.

Le linee guida
Saranno 22.330 gli studenti delle superiori che dal 7 gennaio potranno tornare a scuola. Gli istituti dovranno garantire la percentuale del 75% ogni giorno e non a livello complessivo settimanale, poiché diversamente «non sarebbe possibile assicurare il rispetto della percentuale massima di riempimento dei mezzi pubblici. Ad esempio, si potrà organizzare il servizio in maniera che ciascuna classe frequenti per tre quarti in presenza e un quarto a distanza».

Elementari e medie
Dal 7 gennaio riprenderanno anche le attività scolastiche per il primo ciclo di istruzione. Nulla cambia per Elementari e Medie che continueranno con la didattica in presenza al 100% e con il trasporto autonomo o mediante scuolabus con le regole già in vigore.