Nello stabilimento Fca di Piedimonte scattano i contratti di solidarietà e, a partire dal 13 gennaio, quando si tornerà in fabbrica, si lavorerà su un turno unico: quello mattutino, dalle 6 alle 14. Ieri è stata firmata l'intesa tra l'azienda e i sindacati mentre oggi ultimo giorno di lavoro del 2020 verranno ultimate le unità di Giulietta al fabbricato 7, dopodiché la compatta di segmento C uscirà definitivamente fuori produzione.
La procedura
Andiamo con ordine. Cosa significa la solidarietà? Quanti operai riguarda? Ufficialmente la procedura è stata aperta per tutto lo stabilimento ad eccezione del reparto presse che lavora anche per altri siti, non solo per Cassino quindi circa 3.000 operai. L'azienda ha però specificato che non si supererà la soglia del 40%, ovvero 1.400 operai. Una ipotesi "pessimistica" per evitare il peggio e dover correre al riparo in corso d'opera. Nella sostanza dei fatti, concretamente, a partire dal 13 gennaio quando si rientrerà in fabbrica, saranno 600 i lavoratori che resteranno a casa. Il numero è la somma di coloro che finora hanno lavorato sulla linea della Giulietta e di qualche altro centinaio di tute rosse. Ma da oggi, ultimata le ultime unità di Giulietta, non ci sarà più la distinzione tra operai di Giulietta e altri. Saranno tutti impiegati sulle linee di Giulia e Stelvio. E su 3.500 operai, circa 600 risultano essere in esubero. Per questo motivo all'interno di ogni singola officina si provvederà alla rotazione in modo equo. Rotazione che verrà adottata anche per quel che riguarda il turno unico.
I tempi
Quando terminerà la solidarietà? Ufficialmente la procedura è aperta per tutto il 2021: quindi dal 13 gennaio, quando riapriranno i cancelli, fino al prossimo 31 dicembre. Ma il periodo più "difficile" che lo stabilimento Fca di Cassino è chiamato ad affrontare riguarda soprattutto il primo semestre, quando sulle linee ci saranno solo Giulia e Stelvio. Poi, già prima della pausa estiva questi sono i piani si partirà con la pre-serie del Suv Maserati: al rientro dalle ferie, quindi dal prossimo autunno, Grecale dovrebbe andare a pieno regime e, a quel punto, potrebbero cessare gli ammortizzatori sociali.
Le reazioni
A vedere il bicchiere mezzo pieno è Miro Marsella della Fim-Cisl che tra le altre cose evidenzia: «Non ci sarà alcun licenziamento anche perchè al momento c'è il blocco ma abbiamo firmato un accordo con l'azienda: chi è vicino alla pensione può agganciarla alla Naspi e potrà iniziare ad uscire». Il sindacalista della Cisl spiega inoltre «che sarà difficile, se non impossibile, che si ricorrerà alla solidarietà per 1.400 lavoratori». E ancora: «Ci sarà il massimo controllo sulla rotazione affinchè nessuno resti indietro». A firmare l'intesa con Fca è stata anche la Fiom-Cgil, ma il segretario Donato Gatti, che ha riunito in assemblea oltre 500 lavoratori, accende i riflettori anche sulle criticità: «Siamo molti preoccupati del fatto che a Cassino non ci sia più una vettura di segmento C. Il lusso, anche con l'arrivo di Grecale, non è sufficiente a saturare lo stabilimento, serve che venga messa in produzione una vettura con le stesse caratteristiche di Giulietta». E dicembre, in Fca come dappertutto, è tempo di tredicesima. In questo caso a parlare è un operaio. Che denuncia: «726 euro. Questa è la 13esima mensilità di un operaio qualificato, ex IV livello, della Fiat di Cassino con 32 anni di servizio e 6 scatti di anzianità. 726 euro, ovvero meno di quanto viene corrisposto per il Reddito di Cittadinanza. La 14esima mensilità degli operai Fiat è già stata abrogata qualche anno fa, caso più che raro nella contrattazione collettiva nazionale, e nel frattempo, nell'anno solare abbiamo già perso mediamente circa 300 euro mensili su un salario che dire da fame è poco. L'emergenza sanitaria non c'entra niente, anche in precedenza la 13esima mensilità era uguale a quella di oggi, se non inferiore. L'attuale potere d'acquisto dei salari della grande industria è dimezzato rispetto a venti anni fa, mentre i profitti sono più che decuplicati»