Sesso, soldi, stupefacenti e spari. Sono gli ingredienti della storia che, solo per puro caso, non ha portato a un omicidio ora al vaglio del giudice per le udienze preliminari. Ieri pomeriggio, davanti al gup Antonello Bracaglia Morante e al pubblico ministero Samuel Amari, che ha coordinato l'indagine, si è aperta l'udienza preliminare a carico di quindici persone. Una udienza per valutare quanti opteranno per un rito alternativo. Fu un tentativo di omicidio, nei pressi del casello autostradale del capoluogo, a svelare l'esistenza di una rete in grado di controllare il mercato della prostituzione sull'asse attrezzato.

Il principale indagato, Julian Maloku, albanese, 38 anni, è accusato del tentato omicidio di Aljbion Abazovski, macedone, 28. Per entrambi la scelta del rito abbreviato è stata formalizzata ieri. A Maloku è contestato l'aver sorpreso il rivale in auto e di avergli sparato con una pistola alla fronte. Solo per una fortuita coincidenza il ferito si è salvato da una morte quasi certa in casi simili. A Maloku è contestato l'aver agevolato e favorito la prostituzione. Associazione per delinquere finalizzata allo sfruttamento della prostituzione è il reato contestato ad Aljbion Abazovski detto Albi, nonché al fratello Egzon, 21 anni, alla moglie Mevljana Abazovska, 29, a Klodian Mazari, 29, e Cristina Prohor, 26.

Secondo le accuse, il gruppo si sarebbe consolidato dopo il ferimento di Albi. Riscuotevano i canoni mensili per l'occupazione delle postazioni e allontanavano le ragazze non autorizzate o non in regola con i pagamenti. Per l'accusa Aljbion sarebbe il leader, avendo comprando quelle postazioni da un altro gruppo. Dopo il ferimento ipotizza la squadra mobile diretta dal commissario capo Flavio Genovesi i suoi uomini gli sarebbero subentrati fino a quando lo stesso non sarebbe stato in grado di riprendere in mano le redini. La ragazza di Maloku motivo del ferimento di Albi sarebbe vittima di una tentata estorsione, contestata ad Egzon e Prohor, dopo che era stata trasferita in un'altra postazione. Sotto accusa anche gli altri albanesi Cami, 28, Riza Toskallaraj, 35 nonché sette persone per reati di droga, tra Frosinone, Castro dei Volsci e Ceprano.
Sono difesi dagli avvocati Riccardo Masecchia, Giampiero Vellucci, Alberto Patarini, Marco Maietta, Emilio Martino, Fabio Della Corte, Paola Fedela, Camilla Urso, Biagio Giardiello e Giovanni Tedesco.