«Sul territorio si sa che, talvolta, per rientrare in possesso dei propri beni, bisogna pagare. È notorio che i locali di Cassino, nella misura almeno dell'80%, tranne qualche locale storico, è in mano agli usurai». Sono queste alcune delle dichiarazioni rese da una delle vittime ascoltate da carabinierie finanza nella pachidermica operazione "L'Americano". La stessa che venerdì ha portato all'esecuzione di una misura cautelare dei domiciliari e di tre fermi nei confronti di Andrea Danella, 26 anni di Pontecorvo, Augusto Villani, 34 anni residente a Cervaro; Raffaele Verdicchio, 41 anni di Cassino, e Giuseppe Sardelli (di 31 anni), figlio di Maurizio (da cui trae origine il nome dell'operazione) arrestato poco prima.

Dalla corposa attività (pedinamenti, intercettazione ed escussione delle vittime) emerge una violenza inimmaginabile accanto a un universo di imprenditori enegozianti in difficoltà. Ecco perché, secondo i magistrati Bulgarini e Maisto, servivano "intermediari", "riscossori" e "picchiatori". La magistratura ha condiviso tutti gli elementi raccolti dagli uomini del capitano dell'Arma Giuseppe Scolaro e dalle Fiamme gialle del Gruppo di Cassino, guidate dal tenente colonnello Salvatore Rapuano, emettendo le quattro misure la cui convalida è attesa in larga parte per domani.

Nell'informativa le minacce ai familiari delle presunte vittime (compresi i bambini), quelle di incendiare i locali se la rata non fosse stata corrisposta e di intascare contestualmente i soldi dell'assicurazione. E quando i rapporti di forza si incrinano, un testimone riferisce persino dell'intervento di personaggi "noti" della criminalità a rimettere tutto a posto. Numerose pure le connessioni descritte con "La Storia Infinita" e con gli equilibri di potere per gestire la piazza dello spaccio, dopo gli arresti eccellenti dell'Arma. Ora le accuse dovranno trovare il riscontro del gip.