Ben 54 giorni di sforamenti, l'aria a Cassino non è delle migliori. Sembra una tradizione che, proprio nel periodo delle feste, in città si registrino livelli di inquinamento particolarmente elevati. Forse le tante auto in giro per gli acquisti, o le temperature in picchiata che incentivano l'accensione di camini, termostufe, riscaldamento sia nelle abitazioni che negli uffici pubblici.
Un mix che "regala" ai cittadini una bella boccata di aria...inquinata. Gli ambientalisti da mesi avevano annunciato che questa eventualità si sarebbe potuta registrare in questi mesi e hanno chiesto una Consulta ad hoc, ma nessuna risposta in questo senso è arrivata.
«Con 54 giorni di sforamento nell'arco dell'anno, e con 131 microgrammi di mercoledì siamo più inquinati di Roma e Milano, insieme a Frosinone e Ceccano.
Nessuna misura intrapresa, dal sindaco per cercare di fronteggiare e far rientrare i valori nella norma. A dir la verità anche il sindaco precedente non mosse un dito - evidenzia Edoardo Grossi, da sempre in prima linea - Il sistema di rilevamento Ancler dell'Associazione Medici di Famiglia per l'Ambiente di Frosinone ieri alle 14 circa ha rilevato a Cassino sta rilevando 143 microgrammi di Pm10».
Nonostante le restrizioni che impongono orari entro i quali rientrare a casa, limitando di fatto l'eccessiva presenza di vetture dopo le 22 e le abbondanti piogge che nelle ultime settimane si sono abbattute sulla città, i valori confermano dei valori che registrano una qualità dell'aria decisamente inquinata. Se sia unicamente collegato allo smog, o sia aggravato dalle caldaie attivissime un po' ovunque e a tutte le ore, il risultato non cambia, e lo evidenziano i dati raccolti dalla centralina.
Le associazioni chiedono la convocazione della Consulta per cercare di fare il punto e pensare anche a un piano adeguato per evitare questi livelli di Pm10, per capire effettivamente quale sia la causa principale e se, eventualmente, ci siano mezzi o provvedimenti che possano migliorare la situazione.