In arrivo la stretta di Natale per prevenire la terza ondata. Intanto, ieri, in Ciociaria si sono registrati altri tre morti con 122 nuovi casi.
La discussione
Nel governo si sta trattando a oltranza sulle misure per le feste tra l'ala più rigorista, favorevole a un nuovo lockdown durante tutte le feste, e un'ala comunque disponibile a concedere delle aperture, anche per salvaguardare l'economia e la possibilità per le famiglie di vedersi un minimo. Sullo sfondo le immagini dei grandi assembramenti dell'ultimo wekeend, ma anche i numeri di un'emergenza infinita.

Due proposte oggetto di valutazione, quella del Pd, di fare tutta l'Italia zona rossa dal 24 dicembre al 3 gennaio. Quindi divieto di spostamento anche nel proprio comune, ristoranti e bar chiusi. Ci sarebbe però una finestra dal 28 al 30 dicembre in cui varrebbero le regole quando le regioni sono gialle o arancioni.
Nell'ipotesi meno rigorosa, invece, la zona rossa in tutto il Paese sarebbe limitata alle giornate di Natale, Santo Stefano, ultimo e primo dell'anno. Si tratta anche per valutare le chiusure degli esercizi commerciali nel prossimo weekend per la quale il premier Conte si è detto contrario.
I decessi
In Ciociaria, ieri, altre tre vittime, dopo le nove del giorno prima con il totale della settimana che sale a 18, sei ogni 24 ore. Gli ultimi decessi comunicati sono quelli di uomo di 78 anni di Monte San Giovanni Campano, di un uomo di 86 anni di Fumone e di un uomo di 78 anni di Ferentino. Nel bollettino c'è anche una quarta vittima, la donna di 68 anni di Sant'Elia Fiumerapido, di cui si è dato conto nell'edizione di mercoledì.
A dicembre si contano attualmente 56 decessi per una media di 3,5. La scorsa settimana erano 21, quella prima 24.

I contagiati
I nuovi casi di Covid in provincia di Frosinone sono 122. Per la prima volta dall'inizio della settimana si torna in tripla cifra, per una media di 86,6 casi al giorno, inferiore a quella dell'ultimo periodo, in ribasso rispetto alla prima parte di novembre davvero pesante da questo punto di vista.
Preoccupante l'indice di positività che, ieri, si è attestato al 16,8%, un dato che continua a mantenersi su livelli decisamente elevati e di gran lunga superiori alla media regionale.
A dicembre si contano 1.647 casi, ovvero 102,9 al giorno, di poco inferiore ai 113,8 di ottobre, ma media decisamente più bassa a confronto con i 219,6 di novembre, il mese del picco. I nuovi casi si sono registrati 14 a Cassino, 10 a Pontecorvo, 8 ad Amaseno, 6 a Sant'Elia Fiumerapido, 4 a Sora così come ad Aquino, Boville Ernica e Castrocielo.
In questi stessi centri si hanno 8 negativizzati a Sora e uno a Cassino, Pontecorvo, Sant'Elia Fiumerapido e Aquino.

Il bollettino
L'assessore regionale alla sanità Alessio D'Amato fa il punto: «Su quasi 16.000 tamponi nel Lazio (+93) si registrano 1.220 casi positivi (+61), 40 i decessi (-43) e record dei guariti che sono 4.134. Aumentano i casi, calano i ricoveri e le terapie intensive. Roma città rimane sotto ai 600 casi (538). Nelle province si registrano 379 casi e sono quattordici i decessi nelle ultime 24 ore».
In Italia, invece, si registrano 17.572 contagi e 680 morti (martedì erano stati 14.844 e 846). I tamponi eseguiti sono 199.489 (martedì 164.431), con un indice di positività che si colloca all'8,8%, appena più basso del 9% del giorno precedente. L'incremento di giornata più consistente si rileva in Veneto con 3.817, ormai una costante di questi ultimi giorni, in Lombardia con 2.994 in Emilia Romagna con 1.238 e nel Lazio con 1.220. Gli attuali positivi sono 645.706, di cui 2.926 in terapia intensiva.