Sei morti. La settimana inizia nel peggiore dei modi in provincia di Frosinone sul fronte della lotta al Covid-19. La scia di sangue non accenna ad arrestarsi, anzi. Tuttavia, come ogni lunedì il minor numero di tamponi porta con sé un abbassamento del dato dei nuovi casi positivi, ieri 55. Peraltro, il ridotto di numero di tamponi (281) determina anche un livello elevato della percentuale di casi positivi in rapporto ai test, assestatasi al 19,5%. Segnalati, inoltre, 23 negativizzati.

I decessi
Dopo i 21 morti della scorsa settimana (tre al giorno), ieri se ne sono aggiunti altri sei. Si tratta della peggiore giornata dal 30 novembre quando se ne contarono sette. I morti sono tre di Frosinone, tutti uomini di 80 anni, di 81 anni e 86 anni, cui si aggiungono una donna di 82 anni residente a Sora, un uomo di 67 anni residente a Monte San Giovanni Campano e un uomo di 69 anni residente a Roma.
Dal 7 novembre si continuano a registrare consecutivamente giornate con almeno uno o più morti. Dall'inizio del mese i morti sono 44, quindi 3,3 al giorno. Un dato pesante che continua a ripetersi, nonostante la curva dei contagi abbia ripreso a scendere e non sia più ai livelli di inizio novembre con punte anche oltre i trecento positivi nell'arco di una sola giornata. Ma, come ribadito dagli esperti, il dato dei morti sarà l'ultimo a scendere. Dal 1° novembre i morti sono, però, 144, il 68% dei casi dall'inizio dell'emergenza.

I contagi
Resta elevata la percentuale dei contagiati, ieri il 19,5% dei test effettuati ha dato esito positivo (il giorno prima era stato del 15,9%, prima ancora era stato di 21,7%). Un numero che viene tenuto sotto controllo dalle autorità sanitarie per cercare di intervenire in modo da poterlo riportare su livello meno preoccupanti. Il numero assoluto, di per sè, è basso, 55, ma in linea con gli altri lunedì. È lo stesso valore di lunedì scorso, mentre il 30 novembre i contagi erano stati 54, poi 83 il 23 novembre e 69 il 16 novembre. Andando più a ritroso si trovano ancora 54 casi il 9 novembre e 87 il 2 novembre. L'ultimo lunedì con un numero di contagi in doppia cifra è stato il 26 ottobre con 126.
Dei 55 casi di ieri 12 arrivano da Frosinone 6 da Alatri, 4 da Piglio, 3 da Amaseno, 3 da Boville Ernica, 3 da Veroli, 2 da Patrica e 2 da Pontecorvo.
Il numero dei negativizzati è di 23, così distribuito tra gli stessi comuni: 5 ad Alatri, 4 a Frosinone 2 a Veroli e 1 ad Amaseno.

L'andamento
Da inizio novembre, ovvero da quando si è registrata una decisa impennata di casi in provincia di Frosinone, si sono avuti 2.044 casi, il picco, tra il 2 e l'8 novembre per una media quotidiana di 292 contagi. A seguire, tra il 9 e il 15 novembre, i casi sono stati 1.570 con una media di 224,3. Valori ripetuti nel periodo tra il 16 e il 22 novembre con 1.580 e 225,7. Quindi l'inizio di una lenta, ma progressiva discesa con 941 positivi tra il 23 e il 29 novembre, per una media di 134,4, proseguita con i 697 contagi tra il 30 novembre e il 6 dicembre per 99,5 positivi ogni 24 ore. E ora l'attualità con 744 casi la settimana scorsa per una media di 106,3, in leggera risalita nonostante i 12 casi del 9 dicembre e i 55 del 7 dicembre. A pesare sono stati, allora, i 178 positivi del 12 dicembre e i 133 del 13 dicembre, le due giornate peggiori degli ultimi tempi.
C'è attesa per l'evoluzione di questa settimana per capire come si muoverà il contagio, se la percentuale di positività tenderà a scendere. Il tutto anche in vista delle festività natalizie, un periodo considerato critico e che potrebbe fare da innesco alla paventata terza ondata che si vuole scongiurare a ogni costo, anche con restrizioni pesanti.

Il vaccino
Per cercare di mitigare gli effetti della pandemia si sta correndo anche in Italia per arrivare nel più breve tempo alla somministrazione del vaccino. La manager dell'Asl Pierpaola D'Alessandro, parlando di vaccino, ha scritto: «In pochi millilitri la nostra speranza del futuro. Sarò la prima a farlo». Quindi ha aggiunto che «il piano vaccinale è pronto. Siamo tutti in attesa solo di dare il consenso. Sono i primi passi concreti per uscire dal tunnel. Abbiamo chiesto 7.500 dosi e comprato già i congelatori». Quindi l'invito: «A Natale stiamo distanti».