«Faccio un appello: per favore evitate assembramenti altrimenti la terza ondata sarà inevitabile. Lo shopping non deve vanificare gli sforzi fatti. Va mantenuta una linea di rigore». L'assessore regionale alla sanità Alessio D'Amato ha lanciato ieri l'allarme: la corsa agli acquisti natalizi rischia di diventare un clamoroso e drammatico boomerang. Spaventa la possibilità che gli assembramenti dei giorni festivi facciano risalire la curva epidemiologica.
Da momento di condivisione e di gioia lo shopping potrebbe tramutarsi in fattore di proliferazione e trasmissione di contagi, perché, inevitabilmente, dove si raduna una gran folla, c'è il rischio maggiore che le norme comportamentali sul distanziamento fisico e sull'areazione degli ambienti finiscano per non produrre gli effetti previsti.
E allora che cosa fare? Una domanda con una risposa complicata. In ogni caso sarebbe opportuno fare uno shopping ispirato al buonsenso e al senso di responsabilità, cercando di evitare di frequentare luoghi troppo affollati o di uscire nei soliti orari per effettuare gli acquisti necessari. Tra sabato e ieri, in tutte le città italiane, si sono notate code nei negozi e folla nelle piazze e nelle vie dello shopping del centro. Vari anche i controlli, mentre esperti e Governo hanno raccomandato di limitare le uscite e di rispettare le regole sull'obbligo di indossare la mascherina anche all'esterno e di mantenere il distanziamento di almeno un metro. Il Codacons è andato oltre, minacciando i sindaci di denuncia per concorso in epidemia e reati contro la salute pubblica. «Istituire il numero chiuso nelle vie dello shopping delle principali città, o i Comuni dovranno rispondere di concorso in epidemia colposa e reati contro la salute pubblica» ha scritto in una nota ufficiale Codacons.
«Migliaia di cittadini si sono riversati nelle strade dello shopping per le compere di Natale, dando vita a code davanti ai negozi e pericolosi assembramenti – ha spiegato il presidente Carlo Rienzi – le immagini circolate in queste ore mostrano la generalizzata violazione degli obblighi sul distanziamento e la presenza di molte persone che circolavano senza mascherina o con le mascherine abbassate».
«Una situazione di evidente pericolo sul fronte della salute pubblica che i Comuni avrebbero dovuto prevenire ed evitare: per tale motivo chiediamo ai Prefetti delle principali città di intervenire per istituire nei weekend il numero chiuso nelle principali strade dello shopping, limitando l'accesso al pubblico in base alla capienza e alle dimensioni delle vie, e intensificando controlli e multe nei confronti dei trasgressori – ha proseguito Rienzi – E se nei prossimi giorni si assisteranno ad altri assembramenti legati allo shopping di Natale, i sindaci saranno denunciati per concorso in epidemia colposa e reati contro la salute pubblica».
La giornata
Ieri l'Asl di Frosinone ha registrato una sensibile diminuzione dei nuovi contagiati: 133 (su 832 tamponi effettuati) contro i 178 di sabato. Settantasette i negativizzati, mentre i decessi sono stati un'altra volta quattro: un uomo di 92 anni residente ad Alatri, una donna di 93 anni residente a Sora, un uomo di 71 anni di Venafro e un uomo di 83 anni residente a Roma.
Tra i comuni che hanno contato maggiori nuovi contagi c'è Pontecorvo con 17, ma sul dato pesa un minifocolaio che si è sviluppato all'interno di una residenza sanitaria assistenziale, Tear "Madonna delle Grazie", che ha inciso per la metà sul computo giornaliero della città fluviale.
Una quindicina in tutto i positivi, considerando i sei di ieri che appartengono allo stesso focolaio, tra ospiti e operatori. Chiuse le visite ai parenti. A seguire, in una sorta di graduatoria di giornata, ci sono Cassino (12), Veroli (10), Sant'Elia Fiumerapido (9), Alatri, Amaseno, Frosinone e Roccasecca con 6. A Supino il sindaco Barletta ha disposto in via precauzionale la chiusura delle scuole elementari e medie per sanificare gli ambienti a seguito dell'emersione di due casi di positività.
Nel Lazio, su quasi 15.000 tamponi eseguiti, sono stati contati 1.339 casi positivi, 27 decessi e 2.021 guarigioni. Sono diminuiti i ricoveri e le morti, mentre sono aumentati i ricoveri in terapia intensiva e Roma città è tornata sopra i seicento casi giornalieri con 655. Nelle province sono stati registrati 389 positività e sedici i decessi nelle ultime ventiquattro ore. Nella Asl di Latina sono stati 169 i nuovi casi e si è trattato di casi isolati a domicilio o con link familiare o contatto di un caso già noto.
Tre decessi di persone di 55, 78 e 84 anni con patologie. Nella Asl di Viterbo il computo di ieri ha parlato di 54 nuovi casi. Anche in questo caso si è trattato di casi isolati a domicilio o con link familiare o contatto di un caso già noto. Pure nel viterbese tre i decessi di persone 82, 84 e 86 anni con patologie. Nella Asl di Rieti, infine, sono stati 33 i casi, tutti isolati a domicilio. Sei le persone morte di 79, 81, 84, 88, 90 e 98 anni con patologie.
A livello nazionale sono stati 17.938 i nuovi contagi da Coronavirus secondo il bollettino diffuso dal ministero della Salute. Sono stati registrati altri 484 morti che portano il bilancio totale a 64.520.