Parcheggio per i fedeli del Bambinello. Il giudice per le udienze preliminari rinvia tutti a giudizio. Il processo a carico del sindaco di Gallinaro Mario Piselli e degli altri cinque imputati (il tecnico comunale Pompeo Schiavi, il costruttore Danilo Roncone, legale rappresentante della ditta esecutrice dei lavori, gli ingegneri Antonio Piselli, Miriam Volante e Antonio Pontone): dovranno comparire in aula il prossimo 6 aprile. In quella sede, davanti al Collegio, potranno chiarire le proprie ragioni e difendersi dalle accuse.

L'operazione
L'operazione era scattata nello corso mese di aprile.
Truffa ai danni dello Stato, false attestazioni e sovrafatturazione: secondo gli elementi raccolti dai militari guidati dal colonnello Alessandro Gallozzi e dal tenente colonnello Salvatore Rapuano, sarebbe stata «distrutta anche la documentazione amministrativo-contabile relativa al finanziamento pubblico erogato dalla Regione Lazio, nel tentativo di ostacolare l'accertamento dei reati commessi».

Sempre in base agli accertamenti posti in essere dalle Fiamme gialle, sarebbero così stati "distratti" circa 67.000 euro per l'esecuzione di lavori che «o non venivano eseguiti o presentavano gravi difformità rispetto alle previsioni contrattuali». Almeno secondo le accuse.

Al centro dell'inchiesta coordinata dal pm Mattei, infatti, un'ipotesi di falsità materiale commessa da pubblico ufficiale, truffa e abuso d'ufficio (a vario titolo) per aver effettuato lavori relativi al parcheggio del Bambinello attraverso fondi pubblici «attestando tra le altre ipotesi falsamente lo stato dei lavori». L'indagine, che fa riferimento a fatti anche del 2015, non sarebbe collegata a quella relativa (poi archiviata) del Bambinello.

La scelta
Già nella precedente udienza preliminare, la Regione aveva espresso la volontà di costituirsi parte civile. E per dirimere la questione legata alla possibilità che anche il Comune esprimesse il medesimo intento (difficoltà legata al fatto che lo stesso primo cittadino figura tra gli indagati) ha nominato un procuratore speciale, nella persona dell'avvocato Giuseppe Di Mascio. Sia Regione che Comune saranno parti civili.
Il pool difensivo è pronto a dimostrare l'innocenza dei loro assistiti.