Per il secondo giorno consecutivo i casi di Covid in provincia di Frosinone superano quota 120. Ed è la terza volt anella settimana. Intanto si è costretti ad aggiornare nuovamente la contabilità dei morti: ieri altri quattro.

Le vittime
I deceduti segnalati ieri sono una donna di 93 anni residente a Trevi nel Lazio, un uomo di 70 anni residente a Pofi, un uomo di 83 anni residente a Ceprano e un uomo di 67 anni residente a Veroli. In questa settimana sono tredici i morti. Dall'inizio di dicembre, invece, sono trenta. Si tratta di quattordici uomini e sedici donne: l'età media degli uomini è di 75,38 anni, mentre l'età media delle donne è di 79,4.

I contagi
Sono altri 124 i positivi in provincia di Frosinone. E si aggiungono ai 121 del giorno prima e dell'8 dicembre. Ad abbassare i valori ci pensano, però, i dati successivi ai giorni di festa per effetto del ridotto numero di tamponi e, dunque, i 55 positivi di lunedì e i 12 di mercoledì. Con questi ultimi, in settimana, ci sono 433 casi per una media di 86,6, senza questi, invece, la media sarebbe più alta: a 122. I 124 sono il peggior risultato degli ultimi giorni, ovvero dal 2 dicembre (allora furono 136). Va detto che la passata settimana si è chiusa con 697 contagi e una media giornaliera di 99,5, un dato che è il migliore degli ultimi tempi e che si potrebbe migliorare ancora. Inoltre i 124 casi sono il frutto di 1.004 tamponi esaminati, con un indice di positività, ancora alto, del 12,3%.

A dicembre si contano 1.76 casi per una media di 97,8 la terza peggiore dietro i 219,6 di novembre e gli 113,8 di ottobre. Prima non si era andati oltre i 13,8 di marzo. Segno che la seconda ondata è stata più violenta, anche se non va taciuto il grande sforzo di ricerca degli asintomatici compiuto dall'estate in poi. I comuni con il maggior numero di positivi ieri erano: Frosinone con 10,Amaseno e Pontecorvo con 9, Sant'Elia Fiumerapido con 8, Cassino e Cervaro con 7, Alatri e Aquino con 4. Altri 5 ne annuncia il sindaco di San Giovanni Incarico Paolo Fallone. In questi stessi centri si segnalano 14 negativizzati ad Alatri,10 a Frosinone, 9 a Cassino, 3 ad Aquino e San Giovanni Incarico, 2 a Pontecorvo e 1 a Cervaro e a Sant'Elia Fiumerapido.
Da metà novembre i negativizzati sono oltre cinquemila e di questi 1.670 nel solo mese di dicembre.

I malati oncologici
Intanto, il consigliere comunale Danilo Magliocchetti solleva il caso dei ritardi per gli interventi ai pazienti oncologici. E scrive al presidente della Regione Nicola Zigaretti: «Diversi pazienti oncologici di Frosinone lamentano l'impossibilità, o comunque, la limitata possibilità, di accedere, in questo periodo, agli interventi chirurgici oncologici, nelle strutture ospedaliere pubbliche del Lazio. Ad essi è stato risposto, dai medici che li hanno in cura, tutti comunque estremamente coscienziosi e dotati di grande umanità, che a causa della emergenza Covid, che nessuno ovviamente si può permettere di sottovalutare, gli interventi negli ospedali sono stati ridotti in gran numero.

Pertanto, devono attendere per poter essere operati.
Come è a tutti noto però, il fattore tempo, nelle cure oncologiche, è fondamentale. L'alternativa per queste persone è quella di rivolgersi alle strutture sanitarie private, ma con costi veramente onerosi, specialmente in questo momento socio economico, di particolare crisi finanziaria per tante famiglie. A mero titolo di esempio, ad un paziente di Frosinone sono stati chiesti, da una struttura privata di Roma, 15.000 euro per un intervento chirurgico oncologico alla prostata.

È chiaro ed evidente a tutti, anche a questi malati oncologici di Frosinone, che l'emergenza Covid ha la priorità su tutto e che le strutture ospedaliere, lo Spaziani del capoluogo è un esempio virtuoso in tal senso, sono state rimodulate in funzione Covid, quindi con minori volumi di attività, per tutte le altre patologie, ma qui rischiamo di "perdere", paradossalmente, tante altre vite umane, oltre a quelle già perse, proprio per la pandemia».

Da qui la richiesta a Zigaretti «di attivare ogni iniziativa per potenziare, subito, gli interventi chirurgici oncologici nelle strutture ospedaliere pubbliche del Lazio, allo scopo di ridare speranza e prospettive di vita a tante persone che stanno lottando contro il tempo e contro una malattia terribile, come il tumore».