«Con questa base di partenza di fronte ad una terza ondata il rischio è che vengano travolti gli argini». Alessio D'Amato, assessore regionale alla sanità, lancia l'allarme. E lo fa come al solito in anticipo. Sulla base di un ragionamento parametrato sui dati scientifici e sui numeri. Perché se c'è una cosa che questa pandemia ha dimostrato è che la progressione della curva tiene conto principalmente dei numeri.

Spiega Alessio D'Amato: «Non possiamo derogare dalla linea del rigore che ha accompagnato il Lazio in questi mesi con risultati che hanno evitato finora le ulteriori restrizioni di zona rossa. Venivamo guardati con sospetto quando, prima di altri, abbiamo proposto la mascherina obbligatoria sempre o quando ci siamo opposti alla riapertura degli stadi. Oggi siamo ancora in una situazione in cui bisogna essere molto prudenti e attuare misure proporzionate». Poi sottolinea: «Mi permetto di ricordare che quando è partita la seconda ondata avevamo un numero di casi giornalieri sei volte inferiori a quelli attuali, i ricoverati erano in media 600 a fronte degli oltre 3.000 di oggi, nelle terapie intensive un numero dieci volte inferiore ai 342 attuali e un numero di decessi giornaliero tre volte inferiore». Da qui la conclusione: «Con questa base di partenza di fronte ad una terza ondata il rischio è che vengano travolti gli argini. Ecco perché è fondamentale continuare ad abbassare la curva dei contagi e mantenere il massimo rigore. Guai a pensare che la battaglia è vinta. D'Amato lo ha detto intervenendo al XXX° congresso nazionale dell'Associazione italiana radioterapia e oncologia clinica.

L'ospedale
Il reparto di ematologia dell'ospedale di Frosinone è chiuso da qualche giorno perché alcuni sanitari sono risultati positivi al Covid. Sono in corso le operazioni di sanificazione del reparto, che tornerà in regolare attività di degenza lunedì prossimo. Pierpaola D'Alessandro, direttore generale della Asl, rileva: «È successo questo: nel corso di un complesso intervento chirurgico sono risultati infettati due medici». E anche qualche infermiere. Continua D'Alessandro: «In tempi di Covid di certo non è notizia che anche i sanitari contraggono il virus. Se poi però qualcuno vuole per forza apparire, allora è chiaro che non staremo a guardare. Sul piano sanitario nessun allarme. Sempre, in caso di positività, sanifichiamo i reparti. Per quanto riguarda i 4 pazienti che erano nel reparto: 2 sono adesso a Medicina, 1 è stato trasferito a Roma, 1 è stato dimesso. Inoltre abbiamo continuato a fare 45 visite ambulatoriali con il personale adeguato previsto e day hospital con 10 biopsie. E chemioterapie regolari tutta la settimana. Il reparto va in regolare attività di degenza lunedì».

La situazione
Ieri in provincia 121 nuovi casi positivi (su 997 test molecolari processati), 113 negativizzati e altri 2 decessi. Il rapporto tra positivi e tamponi effettuati è stato del 12,13%. A Frosinone 9 nuovi contagiati e 2 guariti, ad Alatri 8 casi ma anche 8 negativizzati. A Cassino 7 nuovi contagiati e 8 guariti, a Pontecorvo 7 positivi e 3 guariti. Ad Amaseno 6 nuovi contagiati, a Boville Ernica 5. Mentre a Ceccano 5 positivi e 3 guariti. A Veroli 5 nuovi casi e 7 negativizzati. Dicevamo di altre 2 vittime positive al Sars-Cov-2: si tratta di una donna di 67 anni residente a Roma e una donna di 85 anni residente a Torre Cajetani. Siamo nella quarantunesima settimana dall'inizio della pandemia in provincia di Frosinone. Questo l'andamento: 55 casi il sette dicembre, 121 l'otto, 12 il nove e ancora 121 il dieci. Il totale fa 309 positivi in quattro giorni, per una media di 77,25 ogni ventiquattro ore. Un dato indubbiamente in discesa, che però è influenzato dai pochissimi tamponi effettuati (157) l'otto dicembre, festività dell'Immacolata. La conseguenza sono stati i 12 positivi "caricati" il 9 sulle piattaforme del Seresmi.

Il trend
A dicembre finora 952 contagi in dieci giorni, per una media di 95,2 ogni ventiquattro ore. Media più bassa rispetto a novembre (219,66) e ottobre (113,8), ma più alta rispetto a settembre (7,43) ma anche a marzo (13,8) e aprile (7,63), vale a dire i due mesi dell'impatto iniziale. Tra ottobre (3.528), novembre (6.588) e dicembre (952) ci sono stati 11.068 dei 12.155 contagi totali. Il 91,05%. Sul piano locale il ragionamento di Alessio D'Amato va calato sui numeri che hanno caratterizzato la seconda ondata. Prima e durante, visto che questa fase sta ancora continuando. Il giorno in cui c'è stata l'inversione di tendenza è stato il sedici ottobre, quando si sono registrati 100 nuovi contagi. Prima di allora l'andamento era stato questo: 42 casi il dieci ottobre, 35 l'undici, 30 il dodici, 39 il tredici, 63 il quattordici, 24 il quindici. Poi, dal sedici ottobre in poi, è andata così: 180 casi il diciassette, 275 il diciotto, 104 casi il diciannove, 147 il venti, 159 il ventuno, 199 il ventidue, 144 il ventitré, 281 il ventiquattro, 249 il venticinque, 125 il ventisei, 166 il ventisette, 242 il ventotto, 184 il ventinove, 268 il trenta, 267 il trentuno ottobre. Quindi l'intera striscia di novembre: 399 il primo novembre. Poi 87 il due novembre, 355 il tre, 276 il quattro, 394 il cinque, 349 il sei, 301 il sette, 282 l'otto. Quindi la curva ha proseguito così: 54 contagi il nove novembre, 201 il dieci, 275 l'undici, 305 il dodici, 220 il tredici, 215 il quattordici, 300 il quindici. Continuando: 69 casi il sedici novembre, 225 il diciassette, 343 il diciotto, 337 il diciannove, 188 il venti, 226 il ventuno, 192 il ventidue.

E ancora: 83 casi il ventitré novembre, 189 il ventiquattro, 165 il venticinque, 154 il ventisei, 151 il ventisette, 115 il ventotto, 84 il ventinove e 54 il trenta. È sulla base di questi numeri, che ovviamente vanno spostati a livello regionale, che D'Amato ammonisce sui rischi di una terza ondata. Nella trentatreesima settimana la media dei contagi era stata di 101,57 casi al giorno, nella trentaquattresima di 183,28, nella trentacinquesima 235,86, nella trentaseiesima 292 (il picco), nella trentasettesima 224,28, nella trentottesima 225,71, nella trentanovesima 134,42. Mentre nella quarantesima (dal trenta novembre al sei dicembre) la media è stata di 99,57. Nella quarantunesima settimana siamo a 77,25. Nella trentaduesima settimana erano a 29,14. C'è poi la curva dei decessi. A dicembre 26 morti positivi al Covid in dieci giorni. La media è di 2,6 ogni ventiquattro ore. A marzo i decessi erano stati 25, ad aprile 23, a maggio 2, a giugno 8. Poi zero morti sia a luglio che ad agosto, 1 a settembre e 9 ad ottobre. Quindi 100 a novembre. A dicembre in dieci giorni ci sono stati quasi il triplo dei morti di ottobre. In ogni caso, negli ultimi tre mesi si sono registrati 135 dei 194 decessi dall'inizio della pandemia in Ciociaria. Il 69,58%.

Gli altri numeri
I negativizzati sono oltre 5.000 dalla seconda metà di novembre ad oggi. Negli ultimi dodici giorni hanno toccato quota 1.961, per una media di 163,41 ogni ventiquattro ore. E in questo modo continuano a crescere i guariti. Sono 8.961 su un totale di 12.155 contagiati. Il 73,72%. In isolamento domiciliare ci sono adesso 2.155 persone positive al Covid.
Il piano vaccinale
Si continua a lavorare senza sosta al piano vaccinale, con particolare riferimento in questa fase all'organizzazione per la somministrazione delle dosi della Pfizer, le prime che arriveranno in Italia quando, entro il 29 dicembre prossimo, l'Agenzia europea del farmaco darà il via libera. Ieri alla Asl una lunga riunione operativa e organizzativa. Nella prima tranche della vaccinazione verranno inclusi i medici ospedalieri, quelli di base e quelli che lavorano nelle Rsa. Ma pure gli ospiti delle residenze sanitarie assistite. E i farmacisti. In questa prima fase in provincia di Frosinone dovrebbero essere vaccinate 7.500 persone (quindi 15.000 dosi), 4.500 dei quali sono sanitari. Nei giorni scorsi la Regione Lazio ha inviato una lettera a tutte le Aziende ospedaliere e alle strutture sanitarie per sapere il numero esatto e i nominativi dei soggetti ai quali inoculare il vaccino nella prima tranche, quella dedicata appunto ai sanitari. La Regione ha chiesto pure di conoscere i nomi di chi potrebbe somministrare le dosi.

Un progetto a tappeto, parametrato su 7 giorni su 7. Con turni di otto ore. La Asl di Frosinone ha disposto l'acquisto di 3 degli 80 frigoriferi per il vaccino della Pfizer. Li ha ordinati la Regione. Nel Lazio arriverà una tranche di 180.000 dosi, poco meno del 10% del totale della fornitura nazionale. I congelatori saranno sistemati presso l'ospedale Fabrizio Spaziani di Frosinone, hub di riferimento. Le prime dosi del vaccino della Pfizer dovrebbero quindi arrivare a gennaio. La campagna vaccinale, che durerà per tutto il 2021, sarà su base volontaria. Tutto questo si riferisce soltanto al vaccino della Pfizer.