La qualità dell'aria preoccupa i Medici di famiglia per l'ambiente. L'associazione lancia l'allarme: a novembre per gran parte del tempo i cittadini di Frosinone, come pure di Anagni, Cassino e Sora hanno respirato un'aria decisamente inquinata con valori, in alcuni casi, di gran lunga oltre i limiti consentiti dalla normativa nazionale, peraltro meno restrittiva di quanto vorrebbe l'Organizza zione mondiale della sanità.

I medici snocciolano i dati ricavabili dalle centraline Ancler. Ma anche l'Arpa, e non da oggi, evidenzia una situazione difficile per tutto il Frusinate.

I dati Arpa
All'8 dicembre, ultimo dato disponibile, l'Arpa a Ceccano rileva 73 giornate oltre i limiti di legge (50 microgrammi per metro cubo) quando il massimo è stabilito in 35 giorni. Frosinone Scalo accumula 62 superamenti, Cassino 51, Ferentino 33, Alatri 21, Frosinone alta 19, Anagni 1 e Fontechiari 0. Lo scorso anno, sempre all'8 dicembre, Ceccano aveva 65 superamenti (quest'anno sono 8 in più), Frosinone via Puccini 54 (anche qui otto in più nel 2020), Cassino 46 (cinque in più nell'anno corrente), Alatri 21 (come quest'an no), Frosinone viale Mazzini 19 (situazione identica a distanza di 12 mesi), Ferentino 13 (venti sforamenti in più nel 2020), Anagni 3 e Fontechiari 2, in questi ultimi casi è andata un po'peggio nel 2019.

I dati Ancler
«Viene preso in considerazione il tempo di esposizione ai differenti livelli di concentrazione di Pm10 - spiega il coordinatore dell'associazione Giovambattista Martino - Si valuta a quale concentrazione le polveri sottili sono state inalate durante tutto il periodo del mese di novembre. Si tratta di un parametro molto importante per i medici, in quanto le malattie sono funzione del tempo di esposizione e del livello di concentrazione persistente delle dannose polveri sottili. Maggiore è il tempo di esposizione e più è alta la concentrazione, maggiore sarà il danno ed il rischio di sviluppare malattie gravi e mortali.

Per le Pm 10 i valori ammessi sono 35 giorni di sforamenti anno, oltre 50 microgrammi per metro cubo di media giornaliera in Italia, oltre 40 microgrammi per metro cubo in Europa, oltre 25 microgrammi per metro cubo per l'Oms. Da sottolineare che l'Oms ha ulteriormente abbassato il livello consentito di Pm a 10».

L'associazione illustra i risultati del monitoraggio: «Nel capoluogo è netta la differenza tra la parte bassa e la zona alta. Quartiere Madonna della Neve e Stazione, zona bassa, presentano valori superiori al limite ammesso rispettivamente per il 60% e il 70% della durata del mese, con valori superiori a 100 microgrammi per metro cubo persistenti per oltre il 20% del periodo considerato. Il centro storico, città alta, registra per il 75% del periodo valori entro i limiti, mentre per il rimanente tempo le concentrazioni, seppur alte, non superano i 70 microgrammi per metro cubo».

Uno sguardo al resto della Valle del Sacco: «Sempre a novembre ad Anagni si registrano ad Osteria della Fontana superamenti oltre il limite per il 70% del tempo, e la maggior parte del mese vede concentrazioni superiori a 70 microgrammi per metro cubo. Di poco meglio la zona industriale, San Filippo, Tufano ed Anticolana con limite superato per circa il 50% del periodo. Bene le zone di Monti e centro città e se si esclude San Francesco, dove i limiti sono stati superati per oltre il 50% del tempo, i valori sono stati prevalentemente nella norma».

Nell'area Sud, invece, «a Cassino, piazza Diaz, il 70% del mese di novembre è trascorso oltre il limite, con concentrazioni superiori a 70 microgrammi per metro cubo per il 30% del tempo e superiori a 100 microgrammi per metro cubo per circa il 25%».

Uno sguardo anche a Sora, che, tra l'altro, tra i centri maggiori è quello non rilevato dalle centraline Arpa.
«In viale San Domenico - prosegue Martino -limiti superati per oltre il 50% del mese, con il 20% del tempo oltre 70 microgrammi per metro cubo ed il 10% del tempo oltre le concentrazioni di 100 microgrammi per metro cubo».

L'associazione interpreta così i numeri: «Questi freddi ed apparentemente ostici valori matematici sottendono una dura realtà per la nostra salute. Si ribadisce che la ricerca scientifica mondiale convalida il ruolo delle Pm come potente fattore di innesco di patologie le più gravi, anche con valori di gran lunga inferiori a quelli che, purtroppo, ineluttabilmente riscontriamo nel nostro aggredito territorio ormai da anni.

La saturazione di inquinanti, ormai oltre limiti, come dimostriamo anche con i dati, continua ad escludere ulteriori pressioni ambientali, che non trovano giustificazione alcuna».