Un altro raccoglitore abusivo di tartufi nella rete dei guardiaparco. Dopo il sequestro effettuato la scorsa settimana dal personale del Servizio di sorveglianza del Parco nazionale d'Abruzzo, Lazio e Molise, nei giorni scorsi a Forca d'Acero, in territorio di Pescasseroli, i guardiaparco hanno sequestrato un altro quantitativo di tartufi neri raccolti senza alcuna autorizzazione da P. G., di 56 anni, residente ad Alvito.

Il personale di vigilanza del Parco ha notato la presenza di un'auto parcheggiata, ha seguito le tracce sulla neve dell'uomo e dei due cani che aveva con sé e ha scoperto diverse buche dove erano stati cavati tartufi, senza che peraltro le stesse fossero state richiuse come prevede la legge.

All'uomo sono state contestate diverse violazioni: non era munito di autorizzazione del Parco; non essendo autorizzato non poteva uscire dai sentieri né tantomeno girare coi cani; non era in possesso del vanghello per la raccolta né aveva provveduto alla chiusura delle buche. In aggiunta gli è stata contestata anche la violazione sulle norme anti Covid-19.

Al cinquantaseienne alvitano sono stati sequestrati i tartufi raccolti, circa un chilogrammo della specie tartufo uncinato, che sono stati destinati alla residenza per anziani "La famiglia" di Lecce nei Marsi.