In tanti stavano aspettando. Quando alcuni giorni fa la troupe di Canale 5 è stata avvistata in città molti avevano già sollevato non poche polemiche. Fin dall'inizio la corsia ciclabile realizzata in centro aveva scatenato una vera e propria guerra, a infiammarsi come non mai i social. La città si è letteralmente spaccata tra chi era totalmente a favore ed entusiasta per la novità e chi, invece, ha immediatamente puntato il dito contro la sua sistemazione sulla carreggiata.
Così qualche oppositore deve aver chiamato l'inviata di Striscia che è arrivata in città e che, in sella alla sua bicicletta, ha percorso la corsia.

Inutile dire che i disagi, sia per i ciclisti che per gli automobilisti, siano abbastanza evidenti nel servizio. I cittadini intervistati ne hanno dette di tutti i colori. Ma quel giorno l'inviata del tg satirico non ha voluto ascoltare assessori, consiglieri o membri di associazioni, ha chiesto invece chiarimenti a un agente della polizia municipale. A "fare a pezzi" la corsia ciclabile di Cassino è stato il dottor Enrico Bonizzoli, consulente e progettista, esperto di sicurezza stradale: «C'è differenza tra pista e corsia ciclabile, la pista è una parte della strada opportunamente separata, ad uso esclusivo delle bici.

La corsia è sempre parte della carreggiata, di norma a destra delimitata mediante una striscia bianca continua o discontinua destinata alla circolazione delle bici sulle strade e può essere impegnata da altri mezzi per brevi tratti e in situazioni particolari tipo sosta, fermata, svolta. Non è quindi ad uso esclusivo dei velocipedi che però hanno la precedenza. Nel caso specifico si evidenzia un uso scorretto della segnaletica orizzontale che è gialla invece di essere bianca, io non ho mai visto niente del genere in tutta la mia vita. Trovo questo tipo di intervento alquanto bizzarro, pericoloso ma soprattutto irregolare in quanto non rispetta le normative vigenti inerenti la circolazione stradale».
La domanda che in tanti stanno facendo è sapere chi abbia progettato la corsia così come è stata realizzata.

E anche se, alla luce di quanto accaduto, qualcosa cambierà. A fare chiarezza sulla questione è il consigliere Riccardo Consales: «La corsia è stata progettata dall'ufficio Tecnico senza incarichi esterni e verrà aggiornata in primavera-estate con il rifacimento delle strisce. Il tracciato rimarrà lo stesso e verrà aggiornato con segnaletica orizzontale e verticale, nei tratti in cui la carreggiata si riduce a una corsia espliciteremo ancora meglio il significato di zona 30, così come viene fatto in tutte le città d'europa.

Riguardo al colore, non è importante, inoltre nella zona 30 non ci sarebbe nemmeno bisogno di tracciare le corsie ciclabili, e l'effetto che Chiara Squaglia ha provocato nel servizio rallentando dicendo che avrebbe provocato traffico non può valere nelle zone 30 in cui le bici hanno la stessa importanza delle macchine. Non lo diciamo noi lo dice il codice della strada. Il tratto "incriminato" è 200 metri su 3 chilometri ed è stato definito nell'ordinanza del comandante strada urbana ciclabile (percorrenza massimo 30 chilometri orari). Il costo delle corsie ciclabili è stato di 6.000 euro: vernice e segnaletica verticale. Il progetto, invece, di pista ciclabile in sede propria che collegherà la stazione con l'università è un finanziamento di 175.000 euro che arriva dalla Regione Lazio e dal ministero dell'Ambiente».