Operazione "Coast to Coast 2", domani tutti i coinvolti saranno davanti al gip. I quattro indagati, tra cui anche un giovane di Cassino, hanno chiesto di essere processati con il rito abbreviato. Nella sua requisitoria il pm Rubolino ha chiesto, in totale, oltre diciotto anni di carcere. Più nel dettaglio, il pm ha chiesto per Andrea D'Onofrio, 28 anni di Fondi, quattro anni e sei mesi di reclusione; per Luigi Edgardo Di Nitto, 30 anni di Formia, cinque anni e mezzo di carcere; per Alessandro Lucreziano, 42 anni di Gaeta, quattro anni e mezzo di reclusione; per Marcello Di Zenzo, 31 anni di Cassino, quattro anni. Oltre a multe da 30 a 50.000 euro.

L'operazione antidroga della Polizia di Stato portò nel 2019 a svelare una gestione interprovinciale del mercato di stupefacenti. Secondo le ipotesi degli inquirenti, coordinati dal sostituto procuratore Alfredo Mattei, la linea ideale dello spaccio tra Formia, Gaeta, la Valle dei Santi, Cassino e le Marche, sarebbe stata tracciata dagli affari dei quattro soggetti arrestati (due in carcere e due ai domiciliari) accusati a vario titolo di detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti, usura ed estorsione. Così come a Formia e a Gaeta ci sarebbe stata una riorganizzazione dello spaccio dopo gli arresti operati nell'inchiesta "Coast to Coast 1", anche a Cassino per i magistrati le diverse spallate allo spaccio in città avrebbero prodotto il medesimo effetto.
E a raccontarlo, nelle ricche intercettazioni ambientali e telefoniche degli uomini del dottor Mancini, sarebbe stato proprio il trentenne di Cassino dopo l'inchiesta "I due leoni": gli arresti dell'Arma portarono a un aumento di clienti pronti a cercare stupefacente (soprattutto cocaina) da altri fornitori. E alla circolazione di pasticche acquistate pure on-line.

Anche le recenti operazioni antidroga della polizia a Cassino, così come nell'hinterland, raccontano molto più di semplici cessioni o di flessioni tra domanda e offerta: raccontano la "riorganizzazione" nel territorio. E i nuovi equilibri. L'ultimo grosso sequestro, in ordine di tempo, quello eseguito dalla Mobile del dottor Genovesi ai danni del titolare di una pizzeria di Cassino: ben cinquanta grammi di coca nascosti in un locale, divisi in otto dosi pure. Otto dosi da tagliare. Doppia filiera da indagare: l'acquisto all'ingrosso ma anche i possibili mini-laboratori per la lavorazione in loco. E poi, ovviamente, mai abbandonare la pista indicata dai clienti.